Gruppo Biasotti: le perquisizioni della Finanza
L’ex presidente della Regione Liguria: ‘Non sono indagato. E le società della mia famiglia hanno sempre operato correttamente’
L?ex presidente della Regione Liguria: ?Non sono indagato. E le società della mia famiglia hanno sempre operato correttamente?
La Guardia di Finanza ha eseguito stamattina una serie di perquisizioni presso sedi e concessionarie auto del Gruppo Biasotti (che ne possiede anche ad Alessandria). Secondo indiscrezione le Fiamme Gialle starebbero eseguendo tali controlli per presunte frodi fiscali, si parla di decine di milioni di euro. Sandro Biasotti, attualmente senatore di Forza Italia, nasce come imprenditore di notevole livello, ed è stato governatore della Regione Liguria, che strappò a decenni di maggioranza di centro sinistra. L’inchiesta sulle concessionarie, soprattutto sotto la Lanterna, è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Pinto di Genova e dal Nucleo di Polizia Tributaria di Genova, del colonnello Maurizio Cintura, e pare che debba accertare l’esistenza o meno di eventuali società fantasma, create per aggirare pagamenti Iva negli anni 2015 e 2018. Poco fa lo stesso Biasotti ha emesso un comunicato in cui smentisce indagini a suo carico e difende con forza il Gruppo. “In relazione alle notizie apparse sulle agenzie di stampa e sui telegiornali – afferma il senatore – intendo precisare che io non sono indagato in quanto, da quando faccio politica non ho mai più ricoperto incarichi operativi o dirigenziali nelle aziende di famiglia”. “Comunque – insiste l’ex presidente della Regione Liguria – mi riferiscono che l’accusa è totalmente infondata in quanto si tratta di vendite di auto assolutamente residuali ai volumi delle aziende (9 milioni di fatturato in 2 anni, su altre 600) vendute e fatturate a commercianti che hanno presentato documentazione idonea per l’esportazione senza pagare l’Iva. Prima di procedere alla vendita, le società della mia famiglia – dichiara Biasotti – hanno verificato tale documentazione presso gli uffici delle agenzia delle entrate. Le aziende della mia famiglia negli anni scorsi hanno avuto altre verifiche su identiche operazioni sempre dimostrando tale correttezza ed estraneità alle eventuali accuse”.