Monferrato, vittoria netta nel giorno degli addii
Ultima gara per l'allenatore - giocatore Mandelli, per Leva e Cullhaj
Ultima gara per l'allenatore - giocatore Mandelli, per Leva e Cullhaj
Cala il sipario su una stagione e, anche, su un triennio. Con una vittoria, Monferrato domina Capoterra, 65-25, 10 mete a 4, in una giornata di gioco, anche di festa, soprattutto di addii. Con un occhio al futuro, perché contro la formazione sarda i primi cinque uomini in mischia hanno, in media, meno di vent’anni, con esordiom in seconda linea, come titolare, di Gabriele Garbarino dell’Under 18. Molti ai saluti: si ferma, solo per motivi di età, Emanuele Leva, medano forte e intelligente, già bandiera dell’Asti. Ultima gara a metà tra campo e panchina per Roberto Mandelli, protagonista di un triennio importante. Non c’è stato il salto in A, ma è stato un ciclo fondamentale per la crescita di molti ragazzi della rosa, grazie ad un professionista e ad una persona vera. Ultima gara anche per Elton Cullhaj, leader del Monferrato, che passerà al Cus Milano-
La cronaca: vantaggio Capoterra con meta tecnica al 5′, reagisce il Monferrato con i trequarti Zucconi, Rinero e Heymans, livello di altra categoria. Segna Cullhaj, trasforma Zucconi, poi Rinero e ancora Zucconi, al 9′ è 14-7. Capoterra si avvicina, 14-12, , ma la franchigia allunga, con Brumana e Minoletti, 24-15 al riposo. Spazio ai veterani nella ripresa (Carafa, Mandelli, Gallo e Cavallini) e dominio dei padroni di casa. Al 10′ standing ovation per Leva, sostituito da Ciuffreda. Gioca solo il Monferrato: meta di Hazizaj, di Rinero, di Mandelli che asfalta la dufesa, del giovane Stefano Dalmasso e ancora di Minoletti allo scadere. Gli ospiti accorciano, al 9′ e al 38′. Finale con un divario nettissimo, 66-25 e anche Mandelli saluta, da grande quale è. “Ho schierato i giovani, che sono il futuro di questa società e sono molto soddisfatto della loro prestazione. Ho lasciato ai ragazzi la gestione delle partita, per valutare la loro maturità, come si districavano nelle fasi più complicate. Sono stati bravi”. Finisce un triennio, che anche alla società deve insegnare molto. “L’emozione è stata più forte della componente tecnica: è finita una grande stagione – sottolinea il vice, Diego Baldovino – si è chiuso un ciclo”. Come si aprirà il prossimo? Con chi e con quali obiettivi? L’eredità di Mandelli, del suo staff, degli uomini cresciuti con lui non va dispersa