‘Gara difficile, sta solo a noi farla diventare facile’
Non è mai riuscito, in questa stagione, all’Alessandria di vincere due partite di fila. Farlo domani potrebbe significare 10° posto e playoff, ma il condizionale è d’obbigo. Perché c’è da sfatare un tabù, e già questo è complicato, e poi, in contemporanea, il Pontedera dovrebbe perdere a Lucca. Due vittorie di fila e due sconfitte consecutive: da queste due doppiette dipende il possibile futuro dei Grigi in questa stagione. O nessun futuro, solo la fine del cammino e l’obbligo di impostare subito quello successivo. “Dobbiamo concentrarci solo su quello che possiamo fare noi, togliendoci dalla testa di trovare una squadra già in vacanza. Questa – insiste Colombo – è la mentalità italiana che, per fortuna, sta cambiando. So che le dichiarazioni di Obbedio, il ds deòòa Lucchese, hanno fatto arrabbiare più d’uno, ma sono strategiche. Non esistono più le scampagnate di fine stagione e domani noi affronteremo un’Albissola serena, ma anche attenta a cosa succederà il 7 maggio. Mettiamo via, se mai qualcuno li ha tirati fuori, i retropensieri di tappeti rossi stesi per noi, perché non sarà così”. La condizione dell’Alessandria, soprattutto mentale? “Direi buona, ma aspetto a valutare domani, sul campo, perché le volte che avremmo dovuto fare la partita vera, decisiva, come contro la Pro Patria, siamo mancati”. Fisicamente quasi tutti recuperati, a parte Prestia e Chiarello, “il ‘quasi’ è per Akammadu, che si sta allenando, anche se ancora con problemi legati alla pubalgia. Ci sarà, ma va gestito: da capie se dovesse servire come utilizzarlo. di certo, rispetto a sette giorni fa, in cui ha fatto solo panchina. E’ l’ultima partita, cerdo che anche Aka sia disposto a fare un sacrificio, se dovesse essere necessario per far sì che non sia l’ultima”. Coralli? “C’è, è in gruppo, può giocare anche subito”. Supponiamo che i Grigi riescano a chiudere al 10° posto: impressioni? “Mi sentirei un po’ come cenerentola al ballo delle debuttanti. Invitata all’ultimo minuto: un tragiardo insperato, ma a quel punto meritato. Perché, sotto la mia gestione, sarebbero 19 punti in 12 partite e con questa media, su tutto il campionato, l’Alessandria sarebbe già nei playoff. Personalmente, la conferma del buon lavoro svolto”.
PREMI INDIVIDUALI
Il ‘dopo’ domani, immediato o spostato in avanti di qualche giorno, per i playoff, non è stato ancora argomento di confronto tra il tecnico e la società. “La testa è solo al campo. Non dobbiamo assolutamente sottovalutare l’Albissola: squadra che ha idee, giocatori che sono abili a ribaltare l’azione, Martignago a Cisco si esprimono bene quando hanno campo, Cais e Russo bravi nell’uno contro uno, e poi elementi esperti, Moretti come play, Rossini e Nossa (un mio ex giocatore) dietro, che aggiungono matyirtà ad un gruppo di giovani di qualità”. Un premio concordato con la società per gli eventuali playoff? “Specifico no, non ne esistono. Ci sono accordi individuali, definiti in fase di contrattazione – spiega Colombo – Come nel mio caso. E’ sicuramente un dettaglio che conta ma, almeno per me, viene all’ultimo posto. Prima di tutto c’è uno stimolo a livello professionale: arrivare, in modo insperato, a centrare un obiettivo importante. Anche se dire che, con il 10° posto, si va ai playoff, serve a mascherare i difetti e i limiti di una squadra. Però, ripeto, anche ad un allenatore può servire dire: siamo arrivati agli spareggi. Una volta conquistati, anche all’ultimo, poi si affrontano con una serenità diversa, liberi da pressioni, che si spostano su altre squadre. Tutti discorsi prenaturi: prima c’è una gara molto difficile da giocare e la nostra bravura sarà farla diventare facile”