Tutti in piedi. Per Moser. E per Coppi
Francesco Moser l’ha ancora a casa quella maglia della scuola di ciclismo ‘Fausto Coppi’, al Vigorelli. Ammesso grazie a Aldo, suo fratello più grande, quello che con Coppi ha corso, e quel Lombardia del 1954, che il Campionissimo vince dopo aver staccato, sul ponte della Ghisolfa, proprio quel trentino, da poco professionista, ribattezzato, poi, “il piccolo Coppi”. Moser è uno vero, diretto, spontaneo. Alessandria lo capisce: chi era tifoso quando correva, dopo l’incontro a Palazzo Monferrato lo ama ancora di più, e chi lo ha incontrato per la prima volta, se ne è innamorato. Insieme a Dario Ricci di Radio 24 parla di record dell’ora e, con gli occhi accarezza le due ‘signorine’ che fanno da vallette meravigliose, la Legnano di Fausto, quella del primato al Vigorelli sotto le bombe, il 7 novembre 1942, e la sua bicicletta, con le ruote lenticolari, quella del doppio record, due volte in cinque giorni, a Città del Messico, il primo ad ad andare oltre il muro dei 50 che era stato invalicabile anche per Merckx. Moser racconta anche aneddoti, parla di un ciclismo, il suo, che era già molto diverso da quello di Coppi e quello di oggi è differente dal suo. Poi è il momento di ‘Scacco al tempo’, un docufilm dentro il campione e l’uomo, e la sua famiglia, e i suoi successi, e le sue sfide: assolutamente da vedere. Quando si riaccendono le luci, a Palazzo Monferrato, è standing ovation per il corridore di Palù di Gioco che ha tanti punti di contatto con il Campionissimo di Castellania. Dove, racconta Francesco, la prima volta è andato insieme alla mamma. Emozionato anche quando, nelle sale di AcdB, scopre la foto della squadra Maino in cui ci sono anche i sui fratelli, Aldo e Enzo. “Ho scoperto che Alessandria è la culla del ciclismo. E quando si dice ciclismo, si dice Coppi”. Finale a tavola, un trionfo di eccellenze, grazia ai ristoratori e ai produttori del Tortonese: una squadra da maglia rosa. Il viaggio nel centenario di Coppi, pensato e realizzato da Camera di Commercio e AcdB Museo, continua. Dopo una serata che è già nella storia