Il treno playoff non ferma al Moccagatta
Alessandria – Arezzo 2-3
Alessandria(3-4-1-2): Cucchietti; Sbampato (16’st Rocco), Gazzi, Panizzi; Gemignani, Tentoni (34’st Sartore), Checchin (34’st Gerace), Badan; Bellazzini (16’st Maltese); Santini (27’st Akammadu), De Luca. A disp.: Pop, Agostinone, Sessa, Zogkos, Scatolini, Gjura, Usel. All.: Colombo
Arezzo (3-4-1-2): Pelagotti; Luciani (26’st Zappella), Pelagatti, Borghini, Sala; Buglio (44’st Remedi), Basit, Foglia; Serrotti; Cutolo (36’st Rolando), Brunori. A disp.: Bertozzi, Zini, Persano, Benucci Burzigotti, Pinto, Tassi, Sbarzella, Belloni. All.: Dal Canto
Arbitro: Meleleo di Casarano
Assistenti: Assante di Frosinone e Notarangelo di Cassino
Reti: pt 8’ Sbampato, 16’ Brunori, 42’ Serrotti; st 2’ Brunori, 45’ Akammadu
Note Serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 800 circa. Ammoniti: Buglio, Badan, Maltese per gioco falloso, Pelagotti per comportamento non regolamentare. Angoli: 8-2 per l’Alessandria. Recupero: pt 1’ st 6′ Prima dell’inizio sfilata sul campo della Novese calcio femminile, vincitrice del girone di serie C e ammessa alle fasi finali per la B. Un minuto di raccoglimento a dieci anni dal terremoto dell’Aquila
Passa il treno dal Moccagatta, l’ultimo per i playoff. L’Alessandria non sale. Si illude di farlo, all’inizio e poi nel finale. Non basta, soprattutto quando si regalano palloni a una squadra come l’Arezzo, che ha un attacco stellare, tutti giocatori con i piedi buonissimi, che alla prima occasione non perdonano. Un’Alessandria che saluta i playoff, perché 7 punti dal Pontedera sono una enormità, lo ammette, nell’intervallo, anche il presidente Luca Di Masi ai microfoni della Rai. Con quattro gare d’anticipo, è il momento di iniziare a progettare il futuro. Che sarà, anche su questo il presidente è chiaro, “ancora con il progetto giovani. Ce ne sono molti in campo anche in questa gara, da una parte e dall’altra”. Quelli dell’Arezzo con una maggiore qualità, che è di tutta la squadra: bravura nel gioco, nell’organizzazione, nel palleggio. E, da parte dell’Alessandria, un calo di convinzione nel momento del sorpasso, nel finale del primo tempo. Il limite dei Grigi, al di là degli sbagli, è proprio la capacità di andare oltre i passaggi a vuoto: visto il finale arrembante, aver accorciato troppo tardi, al 90′, non ha permesso un recupero che sarebbe stata, comunque una impresa. Anche se, forse, sarebbe servito a poco un punto.
ILLUSI E SORPASSATI
L’Alessandria è aggressiva e fa girare bene palla, sfiora il gol al 3′, colpo di tedsta di De Luca un metro sulla traversa. Segna all’8′, punizione dalla trequarti sinistra di Bellazzini, a destra Sbampato è bravo ad incunearsi tra le maglie della difesa aretina, prendere il tempo a Sala e schiacciare in rete, la sua prima da professionista. La garea sembra incanalata nel binario giusto, ma nel momento di pressione e manovra corale, al 16′, Checchin perde un brutto pallone a metacampo, instestardito in un dribbling, aziona così la ripartenza e Brunori, dal vertice, manda la palla nel sette, detro a giro, che forse avrebbe voluto trasformare in un assist, tanto che non esulta e quasi chiede scusa. I Grigi accusano, ma ripartono, l’Arezzo guadagna più campo, su un altro errore di Checchin Caputo calcia centrale. Al 35 ci prova Bellazzini, parato. Al 42′ la doccia fredda del sorpasso: destro di Serrotti dal limite dove Cucchietti, che vede tardi la palla, non potrebbe comunque arriva. Per qualcuno,in campo, è una sberla troppo forte e lo diventa ancora di più quando, al 2′ della ripresa, ancora un errore di Checchin permette a Brunori di prendere in infilata la difesa troppo alta e poi scavalcare Cucchietti, che esce male, con un pallonetto. Per dare una scossa Colombo cambia anche modulo: dentro Maltese per dare più equilibrio in mezzo e poi Akammadu per Santini nervoso e poco lucido. Anche Sartore dà una spinta (e nel 4-3-3 meriterebbe più spazio) e il finale è di nuovo tonico e vivace: Akammadu prima sfiora la rete e ppi segna. incrociando di testa il taglio di Sartore. Peccato che sia già il 45′ e i 6′ di recupero non bastino. Adesso si pensi alla prossima stagione