Gazzi enorme, Panizzi decisivo. E Cucchietti salva nel primo tempo
La miglior risposta a chi cambia le regole (quelle dei playout) in corsa. A chi aveva visto molto nero dopo la scoppola di Piacenza. Anche a chi guarda molto la classifica e scopre che, con il successo di questa sera, il capitolo salvezza è chiuso e l’Alessandria può, addirittura alzare un po’ lo sguardo. Come Alberto Colombo avrevve voluto fare già a Cuneo, appuntamento rinviato di dieci giorni, ma potrebbe non essere ancora così tardi. Una partita giocata con l’atteggiamento di una squadra che ha ben chiaro il suo obiettivo, la salvezza appunto, e sa come raggiungerlo, anche con il riscatto di giocatori che solo 72 ore prima avevano sbagliato molto
CUCCHIETTI – Rigenerato: umna parata decisiva,sulla girata di Mal nel primo tempo, che avrebbe spostato gli equilibri decisamente dalla parte della Pro. La sensazione, comunque, di sicurezza che trasmette alla squadra tutta, per nulla scalfita dal gol al 45′ della ripresa: 7
GEMIGNANI – Trasformato: il primo tempo suo, come quello di almeno metà dei compagni, è faticoso e con il freno a mano tirato. Il secondo è un crescendo, certo aiutato dal cambio di modulo, ma anche dalla sua energia, dalla determinazione nelle ripartenze, dalla cattiveria nei duelli, dalle sovrapposizioni fatte bene: 6.5
SBAMPATO – Maturo: sembrano lontane anni luce le sue apparizioni a inizio stagione, che mettevano anche un po’ di ansia cogliendo il suo timore. Adesso è un giocatore sicuro, che si adatta a modulo diversi e dà un contributo fondamentale alla fase difensiva: 7
PRESTIA – Spavaldo: mette energia negli interventi, a volte anche troppa e non nel momento giusto, perché il giallo, evitabile, gli farà saltare la gara con l’Arezzo. In più di ua occasione abbandona l’area per puntate offensive che obbligano i compagni a coprire i suoi spazi: 6
BADAN – Volenteroso: nel primo tempo molto contratto è fra quelli che fanno più fatica e fa sgolare Colombo, per errori di concetto nell’interpretazione che limitano la voglia di dare il suo contributo. Si perde l’avversario in più di una occasione: 5.5
PANIZZI – Decisivo (11’st): Il suo primo gol in maglia grigia, segnato da chi è nel punto giusto al momento giusto e sfrutta questa opportunità per guidare la squadra nella svolta. Finalmente dimostrando che anche con un piede solo si possono fare grandi cose: 7
CHECCHIN – Costruttore: anche per lui una partita a due facce, oscura quella del primo tempo, in cui sono troppe le palle perse, mettendo la squadra in inferiorità in mezzo al campo, mentre nella ripresa la sua capacità di giocare ad un tocco ispira la manovra grigia e la rende imprevedibile e di difficile lettura per l’avversario: 6.5
GAZZI – Enorme: il repertorio di aggettivi per definirlo deve ampliarsi per raccontare un’altra prestazione monumentale, riportato a centrocamo, ma davanti alla difesa di cui diventa una diga di quelle solidissime. Intelligenza al servizio della squadra, le sue chiusure sono fondamentali per la costruzione della vitttoria, come la naturalezza con cui gioca, anticipando la lettura delle situazioni: 7.5
MALTESE – Altalenante: nel primo tempo quasi non si nota, smarrito dietro qualche leziosismo di troppo. Nella ripresa il suo tiro, alto di un paio di metri, è come il campanello della sveglia dei Grigi e della svolta. Anche se dovrebbe sempre aggiungere un po’ di sostanza alla fantasia: 6
BELLAZZINI – Rallentato: magari è anche colpa del modulo, perché il 4-1-4-1 non è particolarmente adatto alle sue caratteristiche. Eppure chi ha classe come lui deve sapersi adattare e, invece, gli riesce solo sporadicamente e dovrebbe anche stare più alto e giocare tra le linee: 5.5
TENTONI – Accelerato (11’st): entra in corsa e fa di tutto per dimostare che quello di Piacenza non era lui (come molti compagni) e conferma anche la sua duttilità e la capacità, palla al piede, di portare a spasso gli avverdari, accelerando anche per provare a cercare la soluzione personale: 6.5
DE LUCA – Strategico: se un attaccante non segna, la tendenza è penalizzarlo nei voti anche per stimolarlo. Nel suo caso non ce ne è bisogno: la ripresa soprattutto è di grande sostanza, di palloni difesi a pochi metri dalla linea, alzando per aiutare la squadra, suggerendo anche a Santini la palla da cui nasce il rigore del 2-0
SARTORE – Confuso: sicuramente la sua posizione prima nel 4-1-4-1 e poi nel 3-5-2 non lo aiuta molto. La volontà non si discute, ma i risultati non si vedono a parte l’azione del possibile rigore non fischiato. Abbastanza prevedibile e, per questo, più facile è per l’avversaro affrontarlo: 5.5
SANTINI – (dal 1’st) Determinato. Anche determinante, fa a sportellate nei duelli individuali, va a prendersi un rigore, che trasforma con freddezza e determinazione. Un po’ aspro in alcuni contrasti, rischiando il secondo giallo, ma ci mette sempre il piede e lo fa benissimo: 6.5