Agenzia delle Entrate in sciopero: “Il ministero faccia chiarezza”
Ad Alessandria hanno incrociato le braccia 221 dipendenti su 338
Ad Alessandria hanno incrociato le braccia 221 dipendenti su 338
In tutta Italia, ieri, hanno incrociato le braccia circa 35mila dipendenti dell’Agenzia delle Entrate per l’intera giornata di lavoro: lo sciopero, proclamato da Cisl Fp con Fp Cgil, Uil Pa, Confsal Unsa e Flp, ha come obiettivo quello di rivendicare l’immediato sblocco delle somme del salario accessorio per gli anni 2016 e 2017, nonché l’immediata conclusione della terza tranche delle progressioni economiche.
I primi dati nazionali e locali confermano livelli di adesione altissimi, intorno all’80%: ad Alessandria, ad esempio, 221 dipendenti hanno scioperato su un totale di 338, mentre ad Asti 120 su 130. A ciò vanno aggiunti i tanti front-office dell’Agenzia delle Entrate rimasti chiusi ad Alessandria, Asti, Acqui, Casale, Ovada, Tortona e Canelli.
“L’Agenzia lavora per obiettivi che ad oggi non sono stati ancora resi noti per l’anno in corso, e che vediamo difficilmente raggiungibili viste le criticità legate alla carenza di personale”, sottolinea Sergio Melis, segretario generale Cisl Fp Alessandria-Asti. A ciò si aggiunge il nodo pensioni e la nuova ‘quota 100’, che in molti uffici produrrà l’effetto di dimezzare il personale: “Per tutti questi motivi – aggiunge – chiediamo lo sblocco delle assunzioni, passo fondamentale per scongiurare una situazione che metterebbe in crisi non solo i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate, ma anche i servizi ai cittadini ed alle imprese. Il Ministero ci dica quali sono le idee e proposte che intende mettere in campo, per capire verso quale direzione siamo diretti ed agire di conseguenza”.