Brutti che peggio non si può, Piacenza ringrazia
Quattro gol tutti insieme, senza segnarne nessuno, non accadeva da tre anni: 8 maggio 2016 (grazie a Sergio Giovannelli per questo dato) , ultima di campionato a Padova, Alessandria inesistente. Come questa sera a Piacenza. Con la differenza che allora contava di fatto nulla per la classifica, con posizioni già definite, questa volta è un punteggio che pesa, in un turno in cui la Pistoiese travolge la Juve U23 e affianca i Grigi e l’Arzachena fa l’impresa a Siena. In attesa che la Figc, martedì, dica in maniera definitiva regole su playoff e playout (e sarebbe ora a un mese dalla fine del campionato), c’è un dato di cui tenere conto: senza le penalizzazioni delle avversarie oggi i Grigi sarebbero terzultimi. A Piacenza si salva quasi nessuno.
CUCCHIETTI – Colpevole: Tre gol su quattro hanno la sua, evidente, colpevolezza. Tre palloni che nell’area piccola devono essere suoi o, comunque, sono da controllare (come il4-0). Solo il palo gli evita di raccogliere il quinto pallone nella rete: 4
SBAMPATO – Affannato: e chi non lo sarebbe con uno come Corradi che cambia il passo alla squadra, mette palloni per segnare e va al tiro. Alcuni movimenti sono ritardati, e per questo pericolosi, per la paura di sbagliaree: 5.5
GAZZI – Duttile: Non è una partita alla sua maniera, anche lui incertezze dietro, anche se resta il più lucido e anche l’unico, nella ripresa, alzato centrocampo, a mettere un po’ ordine e solidità, pur con qualche pallone di troppo perso: 6
PRESTIA – Altalenante: dà spesso l’impressione di chi vuole, ma non può. Negli anticipi troppi i rischi di farsi prendere in velocità, anche se a volte la sua fisicità lo aiuta: 5.5
GEMIGNANI – Volenteroso: l’unico, insieme a Gazzi, ad avere la sufficienza. Almeno ce la mette tutta per alzare un po’ la squadra, riesce anche a saltare l’uomo e mettere qualche cross. Una sufficienza per la determinazione, un po’ meno per le conclusioni, anche se la prima, dopo 10′, è la sua:6
DELVINO – Spaesato: (dal33’st) Un quarto d’ora e quasi non si nota. Se non per un errore che consegna un pallone d’oro a Sestu, non sfruttato: ng
TENTONI – Rallentato: la condizione non è ancora da gara piena e la poca abitudine al ritmo partita gli fa commettere errori di valutazione e di tempi di intervento, che diventano due assist per gli avversari. Una delle rare conclusioni pericolose, però, è la sua: 5
BADAN – Invisibile: (dal 12’st) gli unici che lo hanno visto bene sono i tifosi del Piacenza, perché gioca sotto il loro settore. Anche se, nella manovra dell’ Alessandria, è una presenza evanescente: 5
MALTESE – Sfasato: Non ha i tempi giusti e, di conseguenza, non li sa dare alla squadra. Causa il rigore del 3-0 prima dell’intervallo, perde quasi tutti i duelli a centrocampo e non aiuta a trovare laprofondità: 5
PANIZZI – Frenato: avere un solo piede lo limita moltissimo, soprattutto quando non gli riesce neppure di usare il sinistro e si fa sistematicamente rubare la balla. Anche quando Colombo lo abbassa in difesa, il contributo non cambia: 5
BELLAZZINI – Ostinato: ma senza mai essere produttivo, ispirare la manovra, provare a lanciare le punte in area. Involuto e prevedibile, al suo attivo solo la conclusione in avvio di ripresa, che obbliga Fumagalli all’unica vera parata: 5
SARTORE – Vago: (dal 21’st) come la sua posizione in campo, di fatto un trequartista, che proprio npn è il suo compito. Si sforza, ma non è quasi mai produttivo. Non èil suo modulo, non è la sua posizione: 5
DE LUCA – Molle: Non si discute la volontà,il tentativo di essere pericoloso, ma serve altra aggressività su ogni pallone, altra intensità nelle giocate che contano. Prova anche a fare il suggeritore, con esito molto limitato: 5
CORALLI – Assente: (dal 33’st) dal gioco, dall’atteggiamento, dalla determinazione, dalla volontà, Aggiunge nulla, toglia qualcosa. Un oggetto misterioso: ng
AKAMMADU – Sparito: vi ricordate il giocatore di Cuneo? Ebbene, non è lui, è un sosia, neppure molto somigliante. Prova a incunearsi, ma la difesa del Piacenza gli concede, di rado, qualche minimo spazio, che non sfrutta quasi mai: 5
SANTINI – Nullo (dal 12′): gioca più di mezzora ma non incide per nulla. Lo si ricorda per come gira a vuoto sul campo e arriva in ritardo sul taglio di De Luca. Quando, nell’ultimo quarto d’ora, la coppia d’attacco è fatta da lui e Coralli, è la rinuncia, manifesta, ad attaccare: 5