Autoped si consegna a Moncalieri. Che aggancia
Sconfitta severa, 47-62, determinanti soprattutto il primo e l'ultimo quarto
Sconfitta severa, 47-62, determinanti soprattutto il primo e l'ultimo quarto
L’avversario principale di Autosped, in questa stagione, sembra essere proprio la sua casa. Su sette sconfitte, ben sei al PalaCamagna, ultima in ordine di tempo nel derby con Moncalieri, dominato all’andata e che, invece, domina al ritorno, 47-62 il finale per le due ex, Katshitshi e Giangrasso, una partita decisa dall’avvio faticoso, e dal finale altrettanto in affanno. Meno intensità difensiva, ma anche percentuali molto basse al tiro: là dove, come contro Albino, il carattere e il cuore avevano fatto la differenza, oltre l’emergenza per una rosa ridotta, questa volta sono un po’ mancate, in una partita che poteva essere quella dell’allungo, e del quarto posto più solido e, invece, è quella dell’aggancio, con un passivo pesante anche per differenza canestri. Troppi i dati a favore delle ospiti, spicca il divario netto nei rimbalzi: Castelnuovo ne conquista 28, di cui solo 5 offensivi e 23 difensivi, le ospiti ben 52, e 38 in difesa, e la battaglia sotto le plance è uno dei motivi determinanti. Non bastano Pieropan e Colli in doppia cifra, 31 punti, i due terzi del totale, e i 10 rimbalzi di Stoiedin che, pur non ancora recuperata a pieno, è in progresso. Moncalieri scappa nel primo quarto, 7-14, aumenta il margine all’intervallo lungo, 21-29, anche se c’è più equilibrio, come nel terzo, l’unico vinto dalle padrone di casa, 38-45 dopo 30′, e la partita potrebbe essere ancora aperta, ma nell’ultimo parziale emergono di nuovo, amplificate, le difficoltà che condizionano buona parte della gara per la giraffe. Che, inevitabilmente, pagano anche le fatiche supplementari per bilanciare i problemi di condizione e gli infortuni. Il -15 permette a Moncalieri di avere il vantaggio negli scontri diretti e il calendario, adesso, è complicato: Autosped ha bisogno di ricompattarsi pensando alla qualità di quanto ha fatto e non al peso dei passaggi a vuoto