‘La vittoria del gruppo. Con il gioco e con il cuore’
Sarà anche vero che dieci giorni sono un tempo molto breve per sostenere che un allenatore riesce ad incidere in maniera radidcale sul gioco e sull’atteggiamento di una squadra, perç la ‘cura Colombo’ si vede in campo. E si sente nei risultati. Anche se il nuovo tecnico non vuole meriti. “Sono tutti dei giocatori, bravi a disputare un grandissimo primo tempo. Nella ripresa abbiamo ancora faticato un po’, perché abbiamo speso moltissimo nei primi 45′. Siamo stati un po’ più disordinati dopo l’intervallo. ma la squadra, tutta, ha messo un grande cuore”. Fondamentale l’atteggiamento della linea difensiva, “è stata alta, ha recepito bene le indicazioni della settimana. Questa è la vittoria del gruppo: ci tengo a ribadirlo, ancora più importante della prima vittoria in casa della stagione è stato battere una concorrente diretta. In una situazione come la nostra quasi mai si esce con un risultato netto, più probiaile una vittoria un po’ sporca, ancora con qualche timore. L’unica occasione, oggi, l’abbiamo concessa al 94′ e siamo stati, però, bravi a rimediare. I complimenti, insisto, vanno fatti ai ragazzi, per come hanno approcciato la partita, per il cuore che hanno messo”. Proprio la difesa alta un fattore determinante, per verticalizzare in tempi più rapidi. “Più siamo alti e meno facciamo fatica – insiste Colombo – ed è una fatica da redistribuire tra tutti i reparti. Senza l’apporto degli attaccanti nella fase di non possesso, la squadra si deve abbassare di 90 metri e arrivare in area ed essere efficaci diventa se non impossibile, molto difficile. Se anche gli attaccanti fanno la loro parte, come è successo con la Pistoiese, anche i compagni sono più lucidi per servirli”.
LA QUALITA’ DA PREMIARE
Una squadra rigenerata anche sul piano fisico, soprattutto su quello del gioco, con una investitura di Bellazzini. “I giocatori di talento vanno responsabilizzati e vanno fatti giocare: perché conoscono il gioco, impostano, costruiscono, richiamano i compagni. Uno come Bellazzini sa farsi trovare nelle zone in cui si può far male agli avversari, vede le giocate, molto utile anche nella fase di riconquista della palla, in cui ha dato pressione ai play della Pistoiese, obbligata anche a cambiare sistema di gioco”. C’è ancpra da crescere, la dimostrazione è il rosso che Panizzi si è preso commettendo un ingenuità enorme in un momento di emergenza di organico, soprattutto in difesa. “Panizzi ha speso e dato molto, forse anche per la stanchezza si è fatto pescare dietro dall’avversario e ha dovuto ‘sprecare’ il giallo. Ha commesso una sciocchezza ed è il primo che se ne rende conto”. Al centro della linea arretrata Gazzi enorme. “Un giocatore con la sua esperienza la sua sagacia tattica, se inserito in un contesto che funziona,anche se in un ruolo diverso da quello abituale – il pensiero di Alberto Colombo – riesce a dare qualcosa di più agli altri. E può allungare la carriera, perché sa leggere le situazioni in anticipo e arriva prima. Anche se è magari più lento di un avversario, ma è molto più rapido nella lettura. A condizione di trovarsi, lo ribadisco, nel contesto giusto: se la linea si muovem sale e scappa nei momenti giusti, uno come Gazzi emerge”. Un altro elemento ‘restituito’ al gioco e alla squadra è Maltese. “La mia idea è quella di una squadra che gioca a calcio. La squadra forte e brava è quella che legge le situazioni e Dario, se vuole, sa giocare a calcio, in questa categoria e, anche, più su. deve crescere in personalità”. Insiste, Colombo, sullo spirito di squadra. L’esempio è De Luca, “prima del gol, liberatorio per lui, ghià molto utile nei due recuperi. Oggi si è vista unità d’intenti e in quesato io centro nulla, il merito è dei ragazzi. La differenza, sempre, la fa la testa dei giocatori, variabile fondamentale”. Adesso non resta che riportare al gol Santini. “Il gol, per un attaccante, significa moltissimo. Ma, paradossalmente, più lo si cerca, quasi con ossessione, e meno viene. Fondamentale è giocare con la squadra. E per la squadra. Questo è il salto di mentalità che deve fare anche Santini