‘Dare certezze alla squadra e lavorare sulla fase difensiva’
“Dare certezze e concetti di gioco. Le prime subito, il secondi gradatamente, ma già per la gara di sabato con il Gozzano proverò a lavorare sulla fase di non possesso, che è la più semplice da organizzare”. La fase difensiva, tutt’altro che impeccabile anche contro l’Arzachena, come la era stata a Siena e in altre gare: Alberto Colombo non ha mai visto l’Alessandria dal vivo in questa stagione, ma qualche filmato lo ha sicuramente visionato, “ho seguito in tv anche la partita con il Piacenza, credo una delle migliori. Al di là dei singoli episodi ho visto una squadra organizzata”. Il tempo non è molto, anzi è poco prima della partita con il Gozzano, sabato. Il nuovo tecnico scherza, quasi a rompere il clima pesante delle ultime settimane. “Cosa si può fare in tre soli giorni? Mi verrebbe da dire ‘pregare’, ma c’è da provare a inserire, gradatamente, idee di calcio che possono fare bene a questo gruppo. Come ho trovato i giocatori? Un cambio in corsa non è mai facile, almeno nella loro testa i ragazzi sono convinti che si riparte da zero e che hanno tutto da dimostrare per rivendicare una maglia da titolare. L’intensità, almeno nei primi giorni, è sempre altissima, conta, però, che lo rimanga sempre”. Anche Colombo pensa che i valori dell’Alessandria sono, almeno in parte, diversi, e migliori, rispetto a quello che la classifica dice. “Non sta a me cercare cause, ma creare equilibri e sicurezze”. Non parla apertamente di moduli, ma le sue squadre hanno sempre giocato con la linea a quattro, sia in un 4-3-3, sia in un 4-3-1-2. Sa anche che, in queste 72 ore, ci sarà da allenare anche la testa, perché nelle ultime tre gare, in sette giorni, l’Alessandria si è infilata in un tunnel e deve uscire. “In questo momento serve anche un risultato. Magari anche non giocando bene come vorremmo, ma i punti, una vittoria sarebbero una iniezione di autostima, di cui c’è gran bisogno”. Il nuovo tecnico conosce bene Maltese e Panizzi, che ha allenato, “molti altri li conosco da avversari e, nel caso dei giovani, alcuni perché sono stati seguiti o segnalati. Non ne faccio neppure una questione di età: se non si gioca bene, per il pubblico conta poco che sia un giovane o uno più esperto a farlo. Interessa di più l’atteggiamento, come si sta in campo, anche i risultati, certo. E noi sull’atteggiamento ci concentreremo. Penso, ad esempio, al primo anno a Reggio, quello in cui siamo arrivati fino alla semifinale playoff: ricordo che le aspettative non erano altissime, eppure la squadra ha espresso sempre un buon calcio, che ha convinto il pubblico, pronto a sostenerci anche quando il gol non arrivava”. Come si motiva un gruppo che, anche per effetto delle ultime penalizzazioni, sa di essere al sicuro? “Puntando sull’orgoglio: la salvezza non per effetto delle disgrazie altrui, ma per meriti propri. Vale per tutti, per i più esperti, come per i più giovani, che sanno che l’ascesa verso categorie più alte dipende anche dal loro atteggiamento nell’Alessandria”. Con Alberto Colomno il suo vice Gianluca Fasano, che di questa opportunità ha saputo solo poche ore prima della firma, e del preparatore atletico Simone Arceci, l’anno scorso alla Vis Pesaro con Riolfo, quest’ annoalla Viterbese fino alla gestione Sottili. Accordo fino al 30 giugno 2019, pochi mesi. “Per me è estremamente stimolante. In questo momento non dobbiamo certo proccuparci di pretendere, ma dimostrare il valore effettivo: a fine campionato, con la società, si ragionerà se ci sono le condizioni per andare ancora avanti insieme”.