“Creiamo lavoro, non assistenza”
Cgil, Cisl e Uil si preparano per la mobilitazione a Roma
Cgil, Cisl e Uil si preparano per la mobilitazione a Roma
“Siamo abituati a salire su un palco per far sentire quello che abbiamo da dire, quando non veniamo ascoltati” sono state le parole del segretario provinciale della Cgil, Franco Armosino. Che insieme alla Cisl (Marco Ciani) e alla Uil (Aldo Gregori) saranno presenti alla manifestazione nazionale organizzata a Roma sabato 9 febbraio. #FuturoalLavoro è lo slogan scelto dalle tre organizzazioni sindacali “non per una manifestazione politica, contro il Governo, ma che chiede di riaprire il dialogo, con tavoli di confronto sulle problematiche ancora aperte che la nuova Legge di bilancio non risolve di certo”. “Ci sono elementi di profonda ingiustizia e in alcuni casi anche di incostituzionalità” per i sindacati, che hanno realizzato un documento di 14 punti su quelle tematiche che dovevano essere affrontate diversamente, “per arrivare a creare lavoro e non assistenza”. Cgil, Cisl e Uil chiamano quindi a raccolta le categorie più colpite: lavoratori e pensionati. Ma anche giovani e precari. A partire dalla provincia di Alessandria sono 12 i pullman, per un totale di 600-700 persone, dirette nella Capitale, dove nella mattinata di sabato 9 febbraio partirà il corteo da piazza della Repubblica per arrivare fino in piazza San Giovanni in Laterano per il comizio conclusivo dei tre segretari nazionali. Le maggiori critiche mosse dalle organizzazioni sindacali sono verso la mancanza di investimenti pubblici: “la manovra non li aumenta, li riduce. Quindi o si troveranno le risorse con nuovi tagli o aumenterà l’IVA e altre tasse”. Poi la questione fiscale: “vogliamo meno tasse su lavoratori e pensionati. E invece la scelta è stata la Flat Tax che di fatto cancella la tassazione progressiva”. Poi tagli alla Sanità e all’Istruzione. E due questioni come pensioni e povertà, con ‘quota 100’ e ‘Reddito di cittadinanza’. I sindacati vogliono il superamento della legge Fornero, con flessibilità di uscita a 62 anni, 41 anni di contribuzione per tutti. A livello di ‘sostegno sociale’: “la cancellazione del REI (il Reddito di inclusione) che stava dando dei risultati per le situazioni sociali più complesse, di povertà estrema, sarà sostituito dal Reddito di cittadinanza, che si rivolge però ad altre classi sociali”. Per i sindacati, “quella di sabato a Roma è la prima mossa per provare ad essere presi in considerazione. Poi il passo successivo se non si avranno risposte sarà lo sciopero”.