‘Punto che vale moltissimo. Ma squadra da multare per l’errore al 94’
I complimenti, “questo è un punto che vale moltissimo “, ma anche una tirata d’orecchie per l’errore macroscopico subito dopo il pareggio, nell’ultimo giro d’orologio, che avrebbe potuto riconsegnare la gara nelle mani del Pisa. “Sto seriamente pensando di multare la squadra, tutta, per quello sbaglio. Abbiamo commesso una distrazione che poteva costarci cara, perché lasciar arrivare quel pallone in area e in quel modo è una disattenzione, e uno sbaglio, che non possiamo permetterci. Questo è uno degli aspetti su cui dobbiamo ancora lavorare molto”. Massimo Cerri è la voce dell’Alessandria dopo un pareggio conquistato quando ormai stavano scorrendo i titoli di coda. Nella partita che lo stesso ds, alla vigilia, aveva definito “fondamentale”. Le gare, perché siano fondamentali, dovrebbero chiudersi con un successo, soprattutto per una squadra che non fa bottino pieno, sul suo campo, in campionato, dal 6 maggio dello scorso anno, contro il Cuneo. Invece, i Grigi si ‘accontentano’ di un pareggio, acciuffato al volo, anche se nel complesso più che meritato. Una partita non bella, “sporca”, come la definisce Riccardo Taddei, grande ex, sulla panchina del Pisa, decisa da episodi, su un campo molto allentato, che alla distanza ha tolto energie alle due squadre. E con un carico di tensione grande per tutte e due, per il peso dei punti. E con l’aggiunta di una direzione arbitrale al di sotto della sufficienza. Cerri mette alla voce ‘buone cose’ l’atteggiamento della squadra e la determinazione nel provarle tutte per riprendere il risultato. “La squadra ha dato tutto quello che aveva. A volte abbiamo fatto più confusione che concretezza. All’inizio del primo tempo il campo era migliore e siamo stati più ordinati. Una partita con un contenuto di punti, e di insidie, altissimo: il Pisa arrivato con il dichiarato proposito di vincere, annunciato ogni dove alla vigilia. Quando il risultato è fondamentale – insiste Cerri – si può anche giocare male. E la squadra ha capito come doveva atteggiarsi per ottenerlo. Nel primo tempo un rigore ha indirizzato il punteggio dalla parte dei nostri avversari e un altro, a noi, non è stato fischiato, una decisione che ci ha penalizzati”.
IL PUNTO D’ORO
Il merito dei Grigi, che altre volte, andando sotto, si sarebbero disuniti, è stato quello di insistere e provare a riprendere la gara: su questo insiste anche Cerri, “senza dimenticare che mercoledì abbiamo giocato una partita di 120 minuti e abbiamo molti infortunati. Sotto per 1-0, ci siano trovati senza cambi in attacco, perché Akkamadu è ancora fermo e Santini squalificato. Nonostante questo – insiste il ds – la squadra ha prodotto uno sforzo di volontà per andare a riprendere il risultato, e alla fine, quando di solito noi siamo raggiunti, siamo andati a raggiungere gli avversari. Questo, per me, è un grande salto di qualità. C’è ancora molto da fare: dobbiamo essere più qualitativi e più organizzati, ma questo punto vale oro. Per il morale – aggiunge Cerri – per la psicologia della partita, perché abbiamo la sensazione, importante, di aver ottenuto quello che volevamo. E io sono molto contento, anzitutto per lo sforzo che la squadra ha prodotto: questo pareggio è una partenza, sonoconvinto che gli effetti saranno molto positivi” . Anche per come e quando è maturato il pareggio, a conclusione del terzo dei quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro. “Una rimessa laterale come si deve, smarcamento in avanti, il cross di Chiarello, De Luca attacca molto bene il primo palo, intervento da rigore, trasformato: così ci siamo presi il pareggio, con una azione tutta fatta bene, e l’abbiamo fatto al 93′, con De Luca che ha giocato tutta la partita eppure era al posto giusto nel momento giusto. E non avrebbe potuto essere sostituito, perché non c’erano alternative di ruolo”.
FATTORI ESTERNI
La partita, però, poteva girare dalla parte dell’Alessandria prima, se il rigore fosse stato fischiato già nel primo tempo. “Come i calciatori hanno giornate negative, può succedere anche agli arbitri. La terna non era in grandissima forma, ma non deve essere un alibi mai. Dobbiamo accettare anche questo, dobbiamo essere allenati a giocare e ottenere il massimo anche quando gli arbitri non sono all’altezza. Noi dobbiamo essere più forti anche degli episodi e delle decisioni che non ci sono favorevoli”. Anche le scelte in attacco limitate possono aver inciso. “Akkamadu, lo ribadisco, è rimasto fuori perché abbiamo preferito non rischiare una ricaduta. Per il reparto offensivo avevamo solo Rocco, che però è una seconda punta: non avevamo scelte per appesantire la fase offensiva”. Al contrario degli avversari. “Squadra fisica, il Pisa, completa in tutti i reparti. Che gioca molto sulle seconde palle, anche sulle spizzate. Più favorita, rispetto a noi, anche da un campo che non permetteva i cambi di gioco che D’Agostino chiede. Penso anche alle due sostituzioni che ha fatto Taddei a 15 minuti dalla fine, inserendo Minesso e Moscardelli, scelte che si fanno per vincere la partita. Davanti, soprattutto, hanno quattro o cinque giocatori che possono fare la differenza. Ecco perché, insisto, il punto preso oggi vale tantissimo”