‘L’immagine dell’Alessandria non deve essere infangata da Favarin’
'Nessuno gli ha messo le mani addosso. Il suo gesto è di violenza inaudita'
'Nessuno gli ha messo le mani addosso. Il suo gesto è di violenza inaudita'
“Scossi e esterrefatti dalla violenza messa in atto da Giancarlo Favarin e dalle sue dichiarazioni a fine partita in sala stampa, dove, forse, avrebbe fatto meglio a non presentarsi o, quanto meno, iniziare chiedendo scusa a tutti: Non solo a mister Gaetano Mancino, ma anche a chi era allo stadio o ha assistito alla gara da casa. Agli sportivi tutti”.
Una nota, dura, dell’Alessandria calcio, in attesa del giudice sportivo, che dovrebbe pronunciarsi entro mezzora. La società grigia ammette il diverbio “sicuramente acceso. Certamente sono volate parole grosse, esagerate e maleducate. Certamente il comportamento di qualcuno non è stato consono. Abbiamo la forza di ammettere gli errori dei nostri tesserati e la lucidità di stigmatizzarli e lo faremo sempre, perché così si fa il bene dello sport”.
Però, con altrettanta forza e franchezza l’Alessandria sottolinea che “nessun tesserato ha sputato addosso all’allenatore della Lucchese, come ha provato a sostenere Favarin per ‘giustificare’ il suo gesto assurdo, violento e inqualificabile. Lo dicono le immagini, ce lo hanno ribadito chi era in panchina e chi in campo. Siamo certi di questo e i referti dell’arbitro, della Lega, della Procura federale, delle Forze dell’ordine lo confermeranno”.
Una puntualizzazione con toni forti “perché non accettiamo che l’immagine dell’Alessandria calcio sia infangata da dichiarazioni di un signore che si è reso colpevole di un gesto che non ha bisogno di ulteriori commenti, ma solo di condanne”.
Il ricordo di un anno fa è ancora vivo, “non accettiamo denigrazioni da chi si è già reso protagonista per parole e atti violenti contro la società”. Il riferimento egli epiteti – “picchiatori e pellegrini” – dopo la gara persa dal Gavorrano, “e alla porta dello spogliatoio distrutta da Favarin con un calcio”.
Quello che è successo ieri a Lucca “è un fatto che va oltre la contesa sportiva, oltre la tensione della gara, oltre le regole del vivere civile e del rispetto che tutti dovrebbero avere nei confronti dei propri simili. Il gesto del tecnico della Lucchese è stato di una violenza inaudita e resterà ingiustificabile. Da condannare fortemente, forse non solo in ambito di giustizia sportiva”. L’Alessandria potrebbe, dunque, adire la giustizia ordinaria.