‘Prendetemi per pazzo, ma questa squadra può alzare i traguardi’
D'Agostino: 'Nell'ultimo quarto d'ora ci siamo abbassati troppo'
D'Agostino: 'Nell'ultimo quarto d'ora ci siamo abbassati troppo'
Avanti due gol, potendo segnare il terzo almeno in quattro occasioni, questi sono due punti persi? “Direi proprio di sì, anche se continuo ad avere grande fiducia in questi ragazzi: quando saremo almeno in 15 o 16 con tutta la gara nelle gambe e al top della condizione potremo raggiungere traguardi importanti. Prendetemi per pazzo – sottolinea Gaetano D’Agostino – ma io sono convinto che sono alla nostra portata. E i ragazzi lo meritano”. Non parla apertamente d playoff, anche perché non avrebbe molto senso guardando la classifica attuale e dopo la rimonta subita oggi, però è la prima volta che si sbilancia così. Eppure c un po’ di complicità nel pareggio al ‘Porta Elisa’ ce l’ha, eccome, perché alcuni cambi convincono poco, l’ingresso tardivo di Gazzi in mezzo (“lo ringrazio perché mi ha dato la disponibilità, anche se con un affaticamento al polpaccio”), anche il giovane Akkamadu, rientrato dalla quarta serie inglese dopo aver giocato solo sei minuti, per metà ripresa al posto di De Luca, che almeno ha più colpi, un pizzico più di malizia e più personalità. Perché se è vero che il tecnico dell’Alessandria, alla fine, vuole parlare più di calcio, e fa bene perché di calci e testate parleranno altri, allora l’ultimo quarto d’ora della ripresa, ma buona parte del secondo tempo, vanno analizzati. “Una partita con due facce, è vero: noi padroni del campo nel primo tempo, i due gol e molte occasioni per chiudere la partita già prima dell’intervallo. Atteggiamento giusto, forse la Lucchese non ci aspettava così aggressivi: abbiamo aspettato i rossoneri sempre alti, siamo ripartiti sfruttando le fasce, non abbiamo rischiato e abbiamo dimostrato che volevamo vincere”.
L’ULTIMO QUARTO D’ORA
Aver subito la rete della Lucchese a freddo, dopo meno di due minuti dall’inizio del secondo tempo, ha condizionato l’atteggiamento dei Grigi, meno lucidi, più involuti e con il centrocampo progressivamente consegnato agli avversari? “Non direi, perché abbiamo reagito bene e abbiamo avuto l’occasione, con Bellazzini, per il 3-1”. Una occasione che andava sfruttata ben diversamente: anziché cercare la giocata spettacolare, lo ‘scavetto’ anche un po’ beffardo, megio sarebbe stato calciare forte, in una porta ormai guarnita. “Non giudico il singolo episodio, dico che dobbiamo ancora aggiungere maturità nella gestione delle partite. E mi rifesrico, soprattutto, all’ultimo quarto d’ora: c’era da aspettarsi che la Lucchese buttasse molte palle in area, noi non siamo più riusciti a gestire le seconde palle e trasformarle in ripartenze, come invece ci era riuscito nel primo tempo. Ci siamo abbassati troppo e abbiamo limitato così le nostre giocate che, nella prima frazione, ci avevano permesso di fare la differenza”.
I NUOVI? ‘BENE’
I segnali positivi dai nuovi, soprattutto da Gemignani, schiarato quinto a sinistra, a piede invertito. “Ottimo debutto, con un gran gol e anche l’assist nell’azione del raddoppio. Il cambio perché Andrea aveva i crampi: alla Sambenedettese non giocava molto, in quel momento avevo già pensato di togliere Sartore e spostarlo a destra, invece hO chiesto un sacrificio al brasiliano e anche a Badan, che ha ancora fastidio alla spalla”. Akkamadu con grande volontà, ma con controlli di palla poco felici. “Comunque si è inserito bene, come anche Coralli e Chiarello, tutti e due poco utilizzati da metà dicembre. Sono soddisfatto per come i nuovi si sono amalgamati nel gruppo, e il merito è anche dei compagni che li hanno aiutati molto. Abbiamo ancora giocatori al 70, 80 per cento: quando saranno tutti al top ci prenderemo soddisfazioni”