Tre anni fa, 21 mila a Torino. Perché la passione non ha limiti e confini
La sera del 26 gennaio 2016, pagina di storia di una squadra e di un popolo
La sera del 26 gennaio 2016, pagina di storia di una squadra e di un popolo
“Una domenica così non la potrò dimenticar” cantava Gianni Morandi, 1967, la sigla di ‘Partitissima’. Cambiando una parola sarebbe sempre perfetta. Suonerebbe così: “Una serata così non la potrò dimenticar. E io non so cosa darei per farla sempre ritornar”. La sera del 26 gennaio 2016, tre anni fa esatti: la semifinale di andata della Tim Cup, Alessandria – Milan, allo stadio Olimpico di Torino, che sarebbe poi diventato ‘Stadio Grande Torino’, e il 26 gennaio è anche la data del compleanno di Valentino Mazzola, il capitano degli invincibili (oggi sono 100 anni, come il suo amico Fausto Coppi il 15 settembre). Quella sera 21 mila grigi con la squadra, per scrivere la storia. Una città svuotata, nei negozi e nei bar il cartello ‘Chiuso per partita dei Grigi’. Carovana di pullman e di auto, club organizzati, intere famiglie, gruppi di amici, colleghi di lavoro. La ‘Maratona’ colorata di grigio, come ogni angolo di quell’impianto in cui abbiamo vissuto tutti una notte che non dimenticheremo mai. Pazienza per il rigore di Balotelli: sarebbe stato più giusto il pari. Una notte in cui Alessandria è stata al centro del mondo. Molto di più di una bella favola. ‘Io c’ero’ il titolo di una pubblicazione che Il Piccolo aveva dedicato alla partita, soprattutto alla gente, al popolo grigio, a tutti coloro che hanno dimostrato che la passione non ha limiti, non ha confini e non conosce categorie. Siamo nostalgici? In questo caso è bello esserlo. Chi c’era non smetta mai di raccontare quella notte a chi veste e vestirà la maglia dell’Alessandria. Perché tutti devono sapere cosa significa essere Grigi