La legge ‘anti prenditori’ vuole anticipare i Toksöz
È stata presentata stamattina a Novi Ligure la proposta di legge attraverso la quale, come sottolineato dal prima firmatario Federico Fornaro, capogruppo di Liberi e uguali alla Camera, “si vuol provare a trovare una soluzione in grado di contrastare efficacemente i ‘prenditori’ di marchi storici italiani. La vicenda della Pernigotti è, da questo punto di vista, esemplare: si acquista un’azienda con più di cento anni di vita, la si gestisce come peggio non si potrebbe e poi si vorrebbe ‘scappare’ con il malloppo del marchio storico, chiudendo lo stabilimento. A pagare il conto rimangono i lavoratori e un territorio depauperato da uno dei suoi simboli, conosciuto in tutt’Italia e all’estero”.
Presenti anche il consigliere regionale Walter Ottria e i lavoratori dell’azienda dolciaria, i quali, tramite il segretario territoriale della Uila Uil, Tiziano Crocco, hanno ringraziato Fornaro, chiedendogli di adoperarsi per un incontro urgente con il ministro Luigi Di Maio: “Lo scopo – ha spiegato Crocco – è riuscire a spostare l’incontro sulla cassa integrazione convocato al Mise per il 5 febbraio. Noi non molliamo e, se non ci ascolteranno quel giorno, andremo a Roma con due pullman. E saremo poco gentili”.
Rispondendo alla domanda che chiedeva precisazioni sull’applicabilità della legge, quando e se approvata, Fornaro ha chiarito: “Se, per accelerare i tempi, il governo prende il testo che abbiamo predisposto e lo trasforma in legge, io non mi offendo. Anzi…”.
In termini pratici: se la legge ‘anti prenditori’ diventasse decreto legge prima della dichiarazione di cessazione di attività, renderebbe non spostabile da Novi ligure lo storico marchio.