‘Gara surreale, ma voglio l’atteggiamento giusto’. Santini c’è
La nuova punta? 'Bravo a tenere palla e a far salire la squadra. E già pronto'
La nuova punta? 'Bravo a tenere palla e a far salire la squadra. E già pronto'
“Una partita surreale”. Ma l’Alessandria, domani, al ‘Garilli’ sarà pronta per giocarla e la buona notizia è che Santini è nel gruppo. “Gli esami hanno escluso complicazioni muscolari. Una leggera contrattura, se preferite un affaticamento, ma Claudio sarà con ni. E’ convocato, valuteremo se utilizzarlo, ma è a disposizione”. Per tutta la settimana, anche questa mattina nella rifinitura, D’Agostino ha lavorato come per tutte le altre gare, anche se quella con il Pro Piacenza sarà completamente diversa, con una lunga vigilia che il tecnico dei Grigi definisce, appunto, “assurda. Ma per noi il lavoro ha sempre la stessa finalità: essere pronti a conquistare i 3 punti. Una volta saputo che si gioca, importante insister sull’atteggiamento, perché si rischia di fare brutte figure. Noi dovremo essere squadra vera, degli altri a me non interessa. Dovremo rispettare l’avversario, certo, ma prima di tutto onorare la nostra maglia ed essere professionisti”. Avversario che, però, non si conosce. “Noi ci siamo allenati per affrontare tutti i moduli: la difesa a 4, quella a 3. Però, sono sincero, in carriera, anche da giocatore, non mi è mai capitato di essere in questa condizioni. Chi ha perdere, domani, mettiamocelo in testa, siamo solo noi: anche vincendo, ma se si dovesse giocare male o con un approccio non consono alla nostra professionalità, state pur certi che mi arrabbierò. Voglio, lo ripeto, un atteggiamento da professionisti veri, anche per rispetto dei ragazzi che affronteremo. E in preèarazione al derby con la Pro Vercelli”. Una farsa, comunque, da parte del pro Piacenza e di chi non lo ha fermato. “Lo sostengo da luglio. Anzi, due mesi fa ricordo di aver detto che peggio di quello che era successo non poteva accadere. Invece sta accadendo di molto peggio. Se c’è una regola e qualcuno non la rispetto, la colpa è anche di chi quella regola l’ha messa e non si preoccupa di farla osservare”.
IN ATTESA DELLA PUNTA
Santini recuperato, anche se si deciderà se e quanto utilizzarlo. In attacco, in attesa di un inensto, potrà già essere il turno di Akammadu? “E’ appena arrivato, come è successo per tutti gli altri nuovi, ancheper Chiarello, serve un po’ di adattamento. Conosco le caratteristiche, certo, ma un solo allenamento non basta. Meglio farlo allenare, capire come sta fisicamente e valutare un utilizzo o, anche un inserimento fra i convocati per mercoledì. Serve fargli trovare ritmi e conoscere il gruppo: partito Talamo, è un giocatore su cui si può lavorare, e io preferisco farlo con un giovane di proprietà dell’Alessandria che con un altro under in prestito. Sicuramente Akammadu ha caratteristiche che noi cercavamo”. Akammadu, dunque, per mercoledì e il derby potrebbe essere anche la gara di Chiarello, “che si sta allenando e sfrutterà questi giorni. Confido di poterlo avere per la Pro, valuteremo prima della prossima gara”. Chi, invece, giocherà è Gemignani. “Ci mancava un quinto a destra, anche per le due gare in quattro giorni lo utilizzeremo. Si alternerà con Sartore”. Migliora Maltese, anche sulla base degli esiti degli accertamenti, “speriamo fra una settimana, al massimo dieci giorni di averlo di nuovo in gruppo”. Migliora anche Badan, che sarà convocato, e Panizzi è recuperato a tempo pieno
IL NUOVO ATTACCANTE
Un innesto in avanti è la priorità. “Io ho dato input, la società si sta muovendo, i direttori sportivi anche. Non ne faccio una questione di tempo di arrivo – così D’Agostino – ma di caratteristiche del giocatore, che completi il reparto offensivo e venga con grandi motivazioni. Una punta che gradisca a fondo il nostro progetto e le nostre ambizioni nel medio e lungo termine. Deve arrivare integro e con una buona preparazione. E abbia già giocato: non uno che ha giocato poco o sta uscendo da un infortunio”. Un attaccante ‘taglia forte’, cioè alto e grosso? “Non neccessariamente: uno forte che, al di là della stazza, deve saper proteggere palla e giocare spalle alla porta, e anche prendere qualche fallo. Che faccia salire la squadra e la aiuti a respirare. L’altezza non è rilevante: cerchiamo, insisto, le caratteristiche e non la fisicità. I nomi fatti? Ci possono stare, ma ce ne sono molti. Ecco, uno con le qualità di Ferrari poteva essere adatto, ma è andato al Piacenza. Non è un giorno in più o in meno che conta, ma il tipo di giocatore che arriverà. Forte e giusto”