“Il Comune e la ditta che prepara i pasti non hanno responsabilità”
Nota dell'amministrazione dopo il sequestro di 4mila piatti bio della mensa
Nota dell'amministrazione dopo il sequestro di 4mila piatti bio della mensa
Il Comune di Casale Monferrato fa chiarezza dopo il sequestro di 4mila piatti bio effettuati dai Nas: “Il servizio mensa per le scuole cittadine – si legge in una nota – si rivolge agli studenti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado (circa 1.800 pasti giornalieri). I pasti sono preparati e confezionati nelle cucine della Casa di riposo da personale qualificato e competente, in ambiente separato ed esclusivo per gli studenti destinatari del servizio”.
Nel comunicato, viene specificato che “per le scuole dell’infanzia e le primarie, i pasti vengono consegnati e consumati direttamente nelle mense presenti all’interno degli istituti, mentre gli alunni delle secondarie di primo grado usufruiscono dei seguenti refettori: self service Casa di riposo (scuola media Leardi), scuola secondaria di primo grado ‘Dante Alighieri’ (scuola media Dante Alighieri) e scuola dell’infanzia e primaria ‘Martiri della Libertà’ (scuola media Trevigi). Tutte le mense nelle scuole, inoltre, utilizzano piatti in ceramica e posate metalliche”.
Quindi, cosa può essere accaduto? In merito al recente sequestro di piatti e stoviglie operato dai Carabinieri dei Nas al self service della Casa di riposo, il commento è del sindaco Titti Palazzetti e dell’assessore all’Istruzione, Ornella Caprioglio: “I Carabinieri dei Nas hanno operato circa un mese fa un sequestro di piatti e stoviglie biodegradabili in uso al self service della Casa di riposo, in quanto sprovvisti dell’etichettatura prevista dalla legge. La ditta fornitrice, situata nel Cuneese, sarà chiamata a rispondere dell’inadempienza. Precisiamo che il Comune e la ditta che prepara i pasti non hanno alcuna responsabilità in proposito e non erano stati avvisati, come del resto la scuola, della problematica emersa in seguito alla denuncia di una madre, che ha portato all’ispezione e quindi al sequestro. Ricordiamo che in ogni istituto esiste la Commissione Mensa, formata da rappresentanti dei genitori e docenti di riferimento, che sono in contatto diretto con l’assessorato all’Istruzione. Siamo dispiaciute che l’episodio non sia stato contestualmente segnalato alla scuola, alla Commissione e al Comune. Ricordiamo ai genitori che da parte nostra c’è la più sollecita volontà di collaborazione, affinché i ragazzi possano usufruire di un pasto di alto livello”.