“Wow, adesso gioco al Mocca”. Dove tutti aspettano i gol di Chiarello
“Voglio essere al 100 per cento quando conta”. Magari fra sette giorni, sicuramente il 23, per il derby con la Pro Vercelli: per questo Riccardo Chiarello non ha giocato la sua partita da ex, contro la Giana, ma è rimasto in palestra, con il preparatore. Sta bene, “ho lavorato intensamente con la mia ex squadra fino a venerdì. E ieri sono arrivato ad Alessandria”. Prendendo quel treno sul quale, per sua ammissione, non poteva non salire, “quei treni che passano una sola volta e non si può assolutamente perderli”. E’ arrivato con la fama di uno che ha fatto ‘male’ ai Grigi, un gol per campionato, sempre al Moccagatta, e anche due assist. Eppure, confessa Chiarello, tutte le volte che è entrato al Moccagatta, gli è sempre scappata una esclamazione, a metà tra lo stupore e la meraviglia, quel “Wow”, “per il pubblico, l’ambiente, il campo, per quello che respiravo. L’ho detto anche al mister appena sono arrivato: ho mangiato tanto fango e sono pronto a mangiarne altrettanto, perché non vengo dalla A o dalla B, o da un club famoso. Ero emozionato, sempre, da avversario, penso chepossiate immaginare come mi sento ora che posso indossare questa maglia”. E portare cosa? “Mi chiedono i gol. Ecco, è un sogno e, anche, un mio obiettivo. Arrivo da due anni e mezzo intensi, con due playoff conquistati: sono cresciuto, a livello calcistico penso di essere diventato più uomo e penso di essere pronto per una esperienza molto importante”. La definizione tattica? “In queste due stagioni e mezza ho giocato nel 3-5-2 e nel 3-4-1-2, come mezzale o come centrocampista – punta avanzato dietro i due attaccanti. Sono un giocatore di inserimento, che ama attaccare gli spazi. Mi adatto anche al 4-4-2, come esterno, ma tagliando dentro per lasciare spazio ai terzini”. Un duttile che vede la porta. Che sa segnare e questo serve molto ai Grigi