Otto mesi senza vincere al Moccagatta. E adesso?
5 maggio 2018. Non è (solo) l’anniversario della morte di Napoleone, che da queste parti pare essere amato, anche se il generale venne da queste parti a battere gli alessandrini. Pare ormai una abitudine quella di venire a fare bottino pieno in terra alessandrina: è dal 5 maggio, fra pochi giorni, saranno otto mesi che l’Alessandria non vince più sul suo campo, dove ha costruito, in passato, grandi partite, in tutte le categorie. Non una prestazione da bocciare, in fondo la Juventus Under 23, oltre al gol regalato, ha fatto bene poco, un paio di ripartenze nel finale. Il pareggio sarebbe stato più giusto, ma restano i limiti di una squadra che, nel momento in cui perde un titolare, non ha ricambi all’altezza. A tre giorni dall’inizio del campionato di questo si deve assolutamente tenere conto
CUCCHIETTI – Normale: gol a parte, ma paga errori dei compagni, ordinaria amministrazione nelle poche parate, senza particolari affanni, prese a terra sicure. I rinvii, invece, non sono proprio il suo forte: 6
SBAMPATO – Intimorito: siamo alle solite, quando c’è un avversario con un minimo di ideee e di velocità, si spaventa. Al primo intervento prende il giallo, al secondo Olivieri gli va via e serve Mavididi per il gol. Poi si infortuna: 5.5
GJURA – Solido: (dal 33’pt) al netto di qualche appoggio avventato, almeno questa volta sfrutta di più la sua fisicità e quando la Juventus prova a sfruttare le ripartenze, alcune chiusure sono efficaci: 6
PRESTIA – Regista: ci prova, almeno, a dare ordine al reparto arretrato, anche a far salire la squadra, con qualche avventura nella metacampo avversaria. A volte, però, a stare troppo alto libera spazi per gli inserimenti dei bianconeri: 6
FISSORE – Diligente: un paio di recuperi più che utili, qualche timida apparizione oltre la linea di metacampo. L’impegno c’è, non gli si può chiedere di impostare, ma di limitare i danni: 6
PANIZZI – Recuperato: (dal 24’st) il dato positivo è il suo recupero dopo oltre un mese e mezzo. Di negativo, però, ci sono le scorie della lunga assenza, soprattutto un po’ di paura, che non gli permette di essere incisivo mai
SARTORE – Ostinato: fa la lotta con Beruatto e Zanandrea, che non gli risparmiano interventi da sanzionare con il giallo. Prova a mettere palloni, non molti e non sfrutatti. Utile in alcuni ripiegamenti in difesa: 6
CHECCHIN – Intelligente: vede il gioco, ha aperture che, purtroppo, i compagni quasi mai capiscono, prova a far viaggiare la palla ad una velocità, e con una profondità, diverse. Adesso ha una autonomia di un’ora, averlo a tempo pieno sarà un acquisto: 6.5
DELVINO – Insicuro: (dal 24’st) Una involuzione che preoccupa: nelle ultime due gare, entrato nella ripresa, sono stati più gli errori e le indecisioni che gli interventi utili. Anche contro la Juve non riesce a arginare una ripartenza da cui potrebbe nascere il raddoppio: 5.5
GAZZI – Inesauribile: Terza partita in otto giorni senza rifiatare, eppure è il migliore, per i palloni che conquista in un centrocampo in cui la Juventus cerca di far valere la maggiore fisicità. Si abbassa in difesa, va anche in avanti a sfruttare, nel finale, le sue doti aeree. Ne servirebbero 11 come lui: 6.5
AGOSTINONE – Propositivo: qualche incertezza nel primo tempo, meglio nella ripresa, quando si fa tutta la fascia, va in sovrapposizione e mette sulla testa di Santini la palla del pareggio. Una che non molla mai: 6
BELLAZZINI – Decisivo: purtroppo in negativo, perché è da un suo retropassaggio sbagliato anche nasce il vantaggio della Juve. Da uno con la sua esperienza non è ammissibile. Cambia posizione tre volte nella gara, per adattarsi alle variazioni tattiche, ma a parte un paio di punizioni e un suggerimento a Santini, un po’ poco: 5.5
GERACE – Presente: (dal 40’st) collezione scampoli, brevi, di gara, che gli servono per crescere, ma non contribuiscono granché alla prestazione della squadra: ng
DE LUCA – Volenteroso: quando, in un attaccante, la qualità che emerge di più è la volontà, non è buon segno. Controllato anche con le maniere forti, si fa notare per una triangolazione con Santini, nella ripresa, che meriterebbe sorte migliore. Però, se non ci sono impedimenti fisici, è uno da tenere sempre in campo: 6
ROCCO – Leggero: (dal 24’st) Nel calcio la leggerezza difficilmente è un valore aggiunto. Spesso è un limite, specie in mezzo a difese fisicate. Del Favero fa un miracolo, è vero, ma l’ex Reggiana lo aiuta calciandogli addosso, da un metro, la palla dell’1-1: 5.5
SANTINI – Battagliero: Fa la guerra su tutti i palloni, anche lui poco ‘tutelato’ dall’arbitro. Una occasione nel primo tempo, di poco sul fondo, più grande quella nella ripresa, a fil di palo con Del Favero battuto. Mezzo tempo a fare reparto da solo, troppo anche per lui: 6