‘Punti d’oro, meritati. Impariamo a dare il colpo del ko’
'Contro la Juve l'ultimo sforzo: la nostra maglia non ammette cali'
'Contro la Juve l'ultimo sforzo: la nostra maglia non ammette cali'
“I ragazzi li meritano proprio questi tre punti d’oro”. Perché sul peso della vittoria in ‘casa’ dell’Albissola Gaetano D’Agostino non ha dubbi. Ed è un successo che nasce già dalla gara precedente, con il Pobtedera. “La reazione quando ci siamo ritrovati in dieci e siamo andati a riprendere il risultato, ha alimentato la voglia di realizzare qualcosa di positivo. Potevamo anche chiuderla prima questa sfida, perché le opportunità ci sono state per legittimare anche un punteggio più netto e non rischiare, nel finale, di andare in affanno. Però – insiste il tecnico – va sottolineata la grande prestazione di tutti”. Una prestazione che è la sintesi, finalmente ben fatta, di quanto D’Agostino chiede ai suoi uomini da inizio stagione: essere propositivi, cinici, non sbagliare e sfruttare tutte le opportunità. “Ci lavoriamo dal primo giorno di ritiro – ammette D’Agostino – E non è solo l’atteggiamento del primo tempo, anche nella ripresa abbiamo creato e cercato la soluzione di più da fuori area. Occasioni anche nel finale, sfruttando gli spazi lasciati dall’Albissola sbilanciata alla ricerca del pareggio. In quei casi la partita va chiusa, perché se non lo fai, puoi rischiare di compromettere un risultato meritato. Sarebbe bastato un calcio piazzato o una mischia in area per essere beffato, e di casi, in questo girone di andata, ne abbiamo avuti. Per come stanno lavorando, per quello che fanno sul campo e in settimana, i ragazzi meritavano una gioia e oggi è arrivata”. Anche superando l’emergenza, specie in mezzo, che porta a inventare nuovi ruoli, come Tentoni interno, uno dei migliori in campo. “Ho scelto lui, perché rispetto agli altri ha una intensità agonistica e un cambio di passo diversi. Con Gazzi che è più giocatore di posizione, mi serviva chi può accompagnare in fase propositiva e lo ha fatto. Sfiorando anche il gol e, soprattutto, giocando a due in mezzo: Tentoni sa fgare la mezzala, ma credo che sia la prima volta in quella posizione e con quei compiti. Lo ha fatto bene”. Molto convincente anche Bellazzini dietro le punte. “Quella è la sua posizione più naturale, quella che gli è più congeniale. Anche in settimana cerco sempre di non dare a Tommy troppi compiti tattici, per lasciarlo libero di inventare in fase offensiva”.
SERVE L’INVENZIONE
Giusto festeggiare, ma vietato accontentarsi. ” Abbiamo segnato due gol molto belli: il primo, in ripartenza, con movimenti perfetti. Il secondo stupendo per le giocate, ma io cerco di andare oltre: sarebbe bello poter vincere le partite con gol costruiti, ma non sempre accade, anzi ci sono casi in cui è necessaria l’invenzione. Penso ad alcuni contropiedi nella ripresa: il giocatore deve essere bravo e spietayo nel crearsi l’episodio e il gol. Non è detto che sempre ci riescono i gol preparati, a volte la giocata del singolo aiuta a mettere al sicuro il risultato”. Come dopo il 2-0, “abbiamo rallentato un attimo, poi siamo tornati sulla stessa intensità, ma, insisto, a volte serve qualcosa di più che, ripeto, sta a noi inventarci”. Miglioramenti, comunque, anche nella gestione di un finale complicato dalla rete di Damonte. “Sicuramente meno apprensione e meno ansia, anche se si deve migliorare pure in questo. Bravi, comunque, a prendere le misure pure a Damonte, che è un cardine della manovra in mezzo”. Anche Sartore è da voto alto, con qualche apprensione per la sua uscita anticipata, zoppicando. “Non ricordo una sola gara in cui Sartore non sia uscito zoppicando – insiste D’Agostino – fa parte del suo tipo di gioco, di grande generosità. E’ uno che dà tutto in campo, il cambio l’ho fatto perché ha speso molto, ma non ci sono problemi fisici, è solo un leggero affaticamento. Quando si giocano tante partite è intevitabile, alla lunga, pagare un po’ la fatica. Mi auguro cje il 2018 si chiuda bene e avere poi venti giorni a disposizione per lavorare anche fisicamente. Giorni per il lavoro fisico, ma anche per curare i concetti”. Giornate anche per il recupero completo di qualche giocatore, perché pure contro l’Albissola le assenze erano quattro: Maltese e Panizzi infortunati e Gatto squalificato, a cui si è aggiunto Badan, forzando la scelta di alzare, a sinistra, Agostinone. “Un ruolo, quello di quinto di centrocampo, che solitamente è di Fissore, ma nella gara di oggi mi serviva, dietro, qualcuno bravo in marcatura, aggiungendo qualcosa sul piano dell’esperienza come quinto. E Agostinone non era certo la prima volta come quinto, mentre Fissore, schierato più alto, sarebbe stato frenato: ho scelto bene, perché Matteo ha disputato una buonissima partita, anche sul piano dell’esperienza. Mentre per Badan, costretto dal forfait per l’infortunio alla spalla nella rifinitura, Agostinone ha dato esperienza”. Recuperabile, Badan, contro la Juve? “Valuteremo in questi giorni se può farcela per domenica. Preferisco aspettare una gara in più, ma averlo di nuovo pronto, senza dimenticare che la spalla gli serve a posto per tanti gesti che un esterno fa abitualmente, nella corsa, nei contrasti e anche nelle rimesse laterali”. Adesso la Juve, che domani non giocherà con il Pro Piacenza, risparmiando energie fisiche e mentali. “L’ultimo sforzo dell’anno per i ragazzi: una partita bella, davanti al nostro pubblico. Dobbiamo dare tuttto quanto abbiamo, per vincere finalmente davanti alla nostra gente: poi staccheremo, fino al 7, ma domenica abbiamo bisogno una grandissima prestazione da parte di tutti. La nostra è una maglia che non ammette cali”