Almeno c’è Gazzi (anche con errore). Cucchietti salva il risultato
Si può godere di un pareggio? Di quello con il Pontedera sì. O, almeno, si prova a digerirlo, meglio di una sconfitta che, fino all’ultimo quarto d’ora, sembrava il destino dell’Alessandria. L’ennesimo ko e, comunque, mai nei quasi 107 anni di storia, i Grigi hanno terminato l’andata, in qualsiasi categoria, senza vittorie al Moccagatta: un primato storico negativo che fotografa i limiti, tecnici e mentali, di una squadra che oggi può tirare un sospiro di sollievo, perché se Pinzauti avesse aggiustato la mira, adesso saremmo a commentare un ko pesante. Un punto cambia poco, è vero, la classifica è povera e preoccupa, magari un po’ meno se si pensa che le penalizzazioni potranno cambiarla, ma è consolazione magra, che non salva, per ora, il bilancio di una annata deficitaria nel rendimento, nel gioco, negli risultati e negli interpreti
Contro il Pontedera con questi voti
CUCCHIETTI – Decisivo: sul gol non ha colpe, dovrebbe chiamare di più la palla per evitare pasticci come quello dello scontro con Sbampato nel primo tempo (colpe al 50 per cento). Ma nella ripresa, al 37′, è fondamentale il suo intervento in tuffo, sulla rovesciata di Pinzauti, che allunga con la punta delle dita. Vale come un gol: 6
DELVINO – Sfasato: in evidente difficoltà fin dal primo minuto, dalla sua parte affonda La Vigna con una facilità disarmante, che preoccupa, perché riesce a far diventare determinante un giocatore un anno fa con poche presenze al Pro Piacenza. Le difficoltà aumentano con il passare dei minuti, i regali agli avversari anche. Proprio non c’è: 4.5
BADAN – Propositivo: (dal 1’st) Fatica ad ambientarsi in una squadra slegata e impaurita. Ma quando, alla mezzora, il gol di Tentoni slocca anche la testa dei Grigi, è fra quelli che spingono di più e aiutano a salire in un finale in cui l’Alessandria è più pericolosa che in tutti i 75 minuti precedenti: 5.5
SBAMPATO – Impaurito: non si discute l’impegno in un ruolo che non gli è proprio del tutto nuovo. Però sono più le volte che tocca indietro al portoere di quelle in cui fa muovere palla in avanti. Se gli avversari lo braccano, va in affanno: 5
GJURA – Ruvido: (dal 36’st) meno di un quarto d’ora in cui si fa notare per un paio di interventi al limite del cartellino e per un pallone regalato che potrebbe diventare pericoloso: ng
AGOSTINONE – Diligente: anche lui, come la maggior parte dei Grigi, dà la sensazione di fare il compitino e nulla più. Leggermente meglio di altri, perché tre o quattro anticipi, e uscite palla al piede dall’area, trasmettono la sesnsazione di essere, almeno, più decisivo. Salvo poi sbagliare gli appoggi: 5.5
TENTONI – Altalenante: il primo tempo è da insufficienza senza attenuanti, eppure è nel suo ruolo naturale. Meglio, invece, nella ripresa, quando gioca da interno, osa di più e va a cercare e trovare un gol, per di più di sinistro, che evita il ko e ‘sveglia’ la squadra: 6
GATTO – Scellerato: Per un’ora si adeguia al gioco piatto, prevedibile e preoccupante di tutta la squadra senza dare l’impressione di poterlo cambiare. La mano in faccia a La Vigna è un gesto inutile, che potrebbe trasformare una gara difficile nell’ascesa di un ‘8000’. Anche se, invece, l’Alessandria in dieci gioca meglio e rischia meno: 4
GAZZI – Superiore: per tutto il primo tempo la gara potrebbe essere sintetizzata in una frase, ‘Gazzi e tanta confusione’. L’unico che recupera palloni, si abbassa, chiude spazi, prova anche ad impostare. Nella ripresa torna in difesa e a parte l’errore dopo 6′, che Pinzauti non sfrutta, interpreta il ruolo con esperienza. L’immagine dell’ex granata che, dopo il pareggio, corre a prendere la palla e la posiziona sul dischetto per far ripartire l’azione dice quale ruolo può avere nel cambiare testa alla squadra: 6.5
BELLAZZINI – Incerto: trasmette la sensazione del volere, ma non potere. Molti, troppi, duelli persi, lui che è fra quelli con più qualità, eppure non la sfrutta. Si intuisce, almeno, hel finale, quando il contributo migliora, anche se non di molto: 5.5
SARTORE – Volenteroso: Inizia a sinistra, alla mezzora del primo tempo torna a destra e lì resta anche nella ripresa. Il duello con Magrini è fra i più intensi, ma il brasiliano sta facendo molta fatica a puntare e saltare l’uomo. Nella ripresa qualche cross in più in area, al 28′ il migliore, ma Santini ‘cicca’ due volte la deviazione: 6
DE LUCA – Generoso: almeno prova a fare sportellate con i difensori che gli concedono poco. E lui, di suo, non costruisce molto di più. Il dialogo con Santini è balbettante, un po’ meno per colpa del granata. Suo il primo tiro nello specchio della porta, al 9′ della ripresa: 6
TALAMO – Fermato (dal 42’st): una manciata di minuti e una palla quasi allo scadere, ma anche se volesse provare a sfruttarla, lo frena la bandierina del fuorigioco che si alza: ng
SANTINI – Confuso: e, anche, confusionario. Maraia sostiene che se si vede poco, il merito è anche della gabbia che la difesa del Pontedera gli costruisce attorno. Gabbia dalla quale, però, non fa molto per uscire. Non si discute la volontà, ma dal desiderio ai fatti, nel suo caso, passa molto: 5