‘Gazzi al centro della difesa. E Delvino a destra’
Prestia fuori e anche la società sta valutando se presentare ricorso – “solo se c’è la garanzia di avere lo sconto e non di aggravare la situazione” – ma Gaetano D’Agostino non torna alla difesa a quattro, come aveva fatto, invece, a Vercelli. Ha in mente, il tecnico, “un esperimento. Con Gazzi: la Pro Patria gioca molto sulle seconde palle e l’uniuco in grado di vincere i duelli aerei è Ale, che ha esperienza quanto basta anche per questo ruolo. Lo ha già fatto in carreiera? Non so, glielo chiederò, ma so che posso contare su di lui: la sua posizione, in campo, è davanti alla difesa, in questo caso arretra di sei o sette metri, ma il suo compito è sempre quello di interdire”. Il capitano, dunque, si abbassa e in mezzo, nel 3-5-2, potrebbe aprirsi uno spazio anche per Checchin? “Da valutare. Sicuramente domani il nostro atteggiamento dovrà essere diverso da quello delle ultime gare, con Piacenza, Arezzo e Novara pr intenderci, molto simile a quello con Albissola e Cuneo. Perché la Pro Patria, insisto, gioca molto sulle seconde palle. Ci saranno duelli ruvidi da vincere: una partita molto dura e maschia, serviranno muscoli anche in mezzo al campo. Ci può essere spazio per Checchin, da decidere se all’inizio o a partita in corso”. Che sembra la soluzione più probabile, magari valorizzando la duttilità di Tentoni, che D’Agostino ha sempre presentato come giocatore adatto a più ruoli, anche a quello di interno di centrocampo”. Più difficile, invece, l’utilizzo di Cottarelli, che insieme a Panizzi (ancora out) è l’ex della gara. “Quando giocavo, sono stato ex di dieci squadre – puntualizza il mister – Fosse stata quella la regola, sarei stato titolare sempre, ma sono altri i criteri di scelta”. La posizione di Sartore? “Se Badan ha recuperato, a sinistra va lui e Francisco a destra. Se anche lui ha smaltito la fatica, perché tre gare in una settimana sono tante, soprattutto per chi deve spingere molto. Mercoledì Sartore è uscito per un crampo, lo abbiamo tenuto fermo per due giorni, credo che sia dei nostri”. La Pro Patria caricata dal successo con l’Entella. “Avversaria tosta, che lascia pochi spazi. Davanti ha buonissimi giocatori, Santana lo conosco bene, siamo stati insieme alla Fiorentina, Giocatore carismatico, avrò il piacere di vederlo, mi auguro anche di batterlo. Javorcic insiste motlo sul 5-3-2, difesa a 5, spingono molto con le mezzeali e non con i quinti,, hanno un attaccante in grado di tenere palla, fisicamente forte. Domani dovremo giocare corti, non lasciare spazi, anche noi sfruttare le ripartenze. Contro squadre che non fanno giocare, vince chi sbaglia meno: dobbiamo sbagliare pochissimo, nulla se possibile, e colpire in contropiede. Essere molto aggressivi nei duelli: quando si vedono le immagini delle gare interne della Pro Patria l’impressione che il campo sia molto piccolo, ma non è così, però è la sensazione che trasmette una squadra con tutti gli uomini sotto la linea della palla. Sarà una grande battaglia: abbiamo bisogno di punti, ai ragazzi ho spiegato che possiamo essere meno belli, più bruttini e spedire qualche pallone in tribuna quando serve. E’ arrivato il momento di essere cinici, per 95 minuti, perché adesso servono i punti”. Nella linea a 3 della difesa, con Gazzi centrale e Agostinone a sinistra, a destra ci sarà Delvino. “Tocca a lui, è fresco. E’ un marcatore, un lottatore. La maschera? Credo che l’avrà, ma non è un problema, il ragazzo mi ha dato la disponibilità a giocare già il giorno dopo l’operazione, per domani è pronto”.
PRESTIA E I TIFOSI
D’Agostino interviene anche sul caso Prestia. “L’arbitro non ha estratto il cartellino e al giocatore ha detto nulla. Avrebbe dovuto capire il momento. Il portiere ha aizzato i tifosi, Prestia li ha difesi. All’arbitro ho detto che noi sotto la curva andiamo solo alla fine, per applaudire la nostra gente, non capisco perché gli avversari si comportino in modo diverso. Prestia, insisto, ha preso le parti del pubblico, poi con Di Gregorio si sono anche spintonati, ma bisognerebbe avere la capacità di valutare le situazioni. Il ricorso? Ne stiamo parlando con la società”