Il negozio del carcere: meno muri, più luce
C’è un muro in meno e un po’ di luce in più. Soprattutto c’è la consapevolezza che il carcere non è una realtà avulsa, un luogo di reclusione riservato a persone senza speranza.
La speranza la si vuol dare eccome, sotto forma di integrazione. Ecco perché esistono progetti come Social Wood. Ed ecco perché ieri, in piazza Don Soria, ad Alessandria, è stato inaugurato un negozio compreso nella recinzione della casa circondariale ma aperto alla città. E a tutti quelli che vorranno acquistare oggetti in legno, realizzati nel laboratorio di falegnameria del carcere stesso, dove lavorano i detenuti.
Intanto proseguono gli eventi di ‘Artiviamoci’, il Festival delle arti recluse.
Sul ‘Piccolo’ in edicola il racconto dell’esperienza di Social Wood, le testimonianze di due ex detenuti e tutti gli approfondimenti.