La cena speciale che aiuta il carcere
Stasera ad Alessandria. La finalità è allestire un'audioteca multimediale
Stasera ad Alessandria. La finalità è allestire un'audioteca multimediale
Insieme a cena, per fare capire che il carcere non è un qualcosa che ‘sta là’, ma che oltre quelle mura ci sono persone che hanno la necessità di avviare un processo di integrazione fondamentale per quando torneranno a piede libero. È una filosofia che Elena Lombardi Vallauri, direttrice delle due strutture alessandrine, ripete ogni volta che deve illustrare qualche iniziativa che riguarda la casa di reclusione di San Michele e quella circondariale di piazza Don Soria. E, per fortuna, le occasioni che ha per farlo sono parecchie. Una si sta sviluppando in questi momenti in Cittadella, dove si svolge una cena molto speciale. Un centinaio i commensali ma, soprattutto, in cucina cuochi che, ogni giorno, cucinano per i loro compagni di detenzione. La cena, sostenuta dall’associazione Betel, dalla cooperativa Coompany e dal Fai, è finalizzata alla realizzazione del progetto ‘Co2-Musica in carcere’, attraverso il quale si vuole allestire, all’interno della casa di reclusione, una audioteca multimediale con 12.000 brani strumentali, grazie ai quali i detenuti possono «riscoprire emozioni e sentimenti che la struttura carceraria tende inevitabilmente ad appiattire».