‘Orgoglioso dei ragazzi. Questa è una pagina da cui partire’
'Migliorare l'esperienza di chi ha la giocata per cambiare la gara'
'Migliorare l'esperienza di chi ha la giocata per cambiare la gara'
“I ragazzi hanno fatto una grandissima partita”. Gaetano D’Agostino è convinto, la sua non è una difesa d’ufficio dopo il quarto ko casalingo dell’Alessandria. Lo dicono i fatti, tutti i tentativi di uscire dalla crisi con il gioco, anche variando soluzioni tattiche. Viene da chiedersi cosa sarebbe dell’Alessandria, sempre a guida D’Agostino, con ‘materiale umano’ diverso, meno acerbo e con meno limiti. Non si fanno risultati e classifiche con i se i ma, e gli uomini sono questi. Al tecnico, contro il Piacenza sono piaciuti. “Gli episodi ci stanno pesando moltissimo: abbiamo creato quattro palle gol limpide, senza sfruttarle. E questo condiziona, perché poi al minimo errore gli avversari ci puniscono. Abbiamo sbagliato una uscita, ma la palla poi è arrivata al centrocampista, che ha fatto un eurogol. Noi siamo arrivati sulla linea di porta e non abbiamo fatto gol”. La differenza sostanziale è questa, anche in una gara in cui, a tratti, specie nella ripresa, l’Alessandria ha giocato più dell’avversaria. Di certo, il mister le prova tutte per uscire dal tunnel. “In settimana abbiamo parlato con i ragazzi, soprattutto con i più grandi, per fare ancora più gruppo, per aumentare l’intensità e curare i particolari. Gare come questa con il Piacenza, molto diversa da quella con il Cuneo, mi rendono ancora più orgoglioso dei ragazzi, per come abbiamo giocato”. L’aiuto di alcuni recuperi sarà fondamentale. “E’ rientrato Tentoni, dopo oltre due mesi, e si è visto, soprattutto in fase propositiva: anche se non ha ancora i 90 minuti, la conferma della possibilità di attuare un assetto diverso. Sartore ha giocato a sinistra per contenere le folate di Sestu: si è creato anche una palla gol. Proprio per le caratteristiche, ritrovate, di Tentoni, si vede una tipologia di gioco diversa”. Centrocampo a tre. “Provando anche Bellazzini davanti, come trequartista nel 3-4-1-2, anche se parte più da mezzala, è quello che accompagna di più l’azione, e dà una mano anche a Gazzi, insieme a Gatto per stringere anche le giocate. Per le caratteristiche dei centrocampisti che ho credo che sia l’atteggiamento tattico migliore, perché poi ho tanta spinta con i quinti. La partita con il Piacenza è una pagina da cui partire: meritavamo, non dico il pareggio, ma qualcosa in più”. E, allora, come ottenerlo partendo proprio da soluzioni tattiche che, con alcuni rientri, adesso sono possibili. “Dobbiamo migliorare nell’esperienza di alcuni giocatori che, negli episodi, possono determinare la gara. Però, insisto, l’atteggiamento, la compattezza, la voglia di proporre, partendo anche più bassi. Non abbiamo mai buttato la palla e abbiamo creato, giocando a calcio: i reparti corti, dobbiamo evitare certi episodi che, adesso, ancora ci condizionano. Se l’atteggiamento è questo, e anche qualche episodio ci gira a favore, possiamo fare qualcosa di importante per tirarci fuori, i ragazzi lo meritano per quello che danno, e che fanno, durante la settimana. Sono sincero: preferisco creare palle gol, come contro il Piacenza, che subire e basta. Sono anche più contento di questa prestazione rispetto a quella, ad esempio, con l’Arzachena”. Insiste, il tecnico, sulla reazione della squadra. “Contro il Cuneo abbiamo preso una mazzata. I ragazzi hanno reagito, hanno dimostrato che tengono a questa maglia. Insieme possiamo prenderci soddisfazioni. I miei giocatori adesso sono arrabbiati, ma non delusi e questa incazzatura ci deve dare ancora più motivazioni e la consapevolezza che ce la possiamo giocare con tutti. Eliminando gli errori: come nell’azione del vantaggio loro, in uscita dobbiamo cercare la giocata più semplice, perché quando lo abbiamo fatto, e siamo andati alla conclusione, siamo stati pericolosi”. Un messaggio di fiducia: “Ci girerà un po’ meglio. Io tengo alla mia squadra, tengo a questa maglia.I ragazzi anche di più. Qualche episodio deve girare a nostro favore: il mio non è un pianto, è una constatazione”. Il peso dei recuperi. “Tentoni ha fatto una grandissima partita. Rivedere Checchin è fondamentale, anche per lui, per rompere, a livello anche psicologico, il lungo momento senza campo: ho voluto dimostrargli che è importante per noi e in un contrasto tra due è uscito indenne. Adesso sa che deve incominciare ad accelerare il rientro in campo e ha dato disponibilità. Anche Delvino ha messo la maschera poche ore prima e gli ho visto fare una chiusura spettacolare. Adesso speriamo nel ritorno, a brevissimo di Badan e in quello di Panizzi”. L’attacco resta un limite enorme? Devo lavorare di più io, per tirare fuori le caratteristiche migliori dei miei uomini”