Le paure in difesa, la cronica fatica in attacco. E la ‘diga’ regge poco
Le pagelle di una squadra che, in cinque gare, ha conquistato un solo punto
Le pagelle di una squadra che, in cinque gare, ha conquistato un solo punto
La diga pensata da D’Agostino potrebbe anche reggere. Sembra farlo per 20 minuti, anzi uno in meno: il primo errore individuale sposta gli equilibri, almeno nel punteggio, e mette a nudo i limiti dell’Alessandria. Davanti ad un pubblico sempre meno numeroso: lo scatto di Ilaria Cutuli racconta la Nord di questa sera, i voti a questa stagione la gente grigia li ha dati
CUCCHIETTI – Recidivo: già contro il Cuneo un intervento assolutamente evitabile, che causa il rigore del 3-0. Questa volta si ripete: l’impressione che prenda prima la palla e poi Barlocco, ma resta, comunque, una uscita da non fare, su un giocatore che, in quella posizione, avrebbe potuto incidere quasi nulla: 5
GJURA – Spaventato: gioca con la paura di sbagliare. Che aumenta quando sbaglia davvero e da quella palla consegnata al Piacenza nasce il vantaggio. Quando tocca a lui far partire l’azione, appoggia spesso al portiere, gli avversari capiscono che non è tranquillo e insistono dalla sua parte: 5
PRESTIA – Solido: mette spesso la sua esperienza e la sua rabbia nei contrati con chi prova ad entrare in area, soprattutto Pesenti, anche Di Molfetta. Un accenno di solidità, ma da un esperto c’è da attendersi ben di più, anche in termini di personalità: 5.5
AGOSTINONE – Frenato: con questa strategia tattica deve garantire, prima di tutto, copertura, ma più di una volta si ‘attorciglia’ si se stesso, mettendo a rischio il controllo del pallone. Molti duelli, anche con Sestu, quando Sartore non lo ferma, e quelli vinti si contano sulle dita di una mano: 5.5
TENTONI – Propositivo: la prima buona notizia, una delle poche della gara, è averlo ritrovato. Le occasioni nascono quasi tutte dal suo piede. il tentativo di alzare di qualche metro il baricentro, in avvio di ripresa, è merito suo, che mette in area palloni da sfruttare meglio. Per provare a stare a galla in questo campionato è fondamentale, l’augurio è che la leggera zoppia al momento del cambio sia solo per stanchezza: 6.5
DELVINO – Protetto: (dal 42’st) Grazie alla maschera che lo riporta in campo a tempo record, una alternativa in più adesso che, ancora di più, servirà far ruotare gli uomini: ng
GAZZI – Protettivo: nella prima parte di gara, soprattutto, lo scivolamente suo, e di Gatto, verso la linea difensiva funziona, perché protegge meglio e chiude di più gli spazi. In mezzo recupera palloni, si abbassa per fare altrettanto. Non chiedetgli anche di impostare, però mette anche personalità nei contrasti, pure sulle palle alte: 6
MALTESE – Intermittente: (dal 30’st) servirebbe il suo piede per azionare qualche giocata che ‘alzi’ la squadra verso l’area avversaria. In poco più di un quarto d’ora se ne vedono davvero poche: ng
GATTO – Arrabbiato: fra i 14 utilizzati da D’Agostino è quello che fa vedere di più la sua rabbia perché non accetta un altro risultato negativo che si somma agli ultimi in serie. Però, quando si ha un pallone come quello al 43′ del primo tempo, da schiacciare dentro la porta con tutta la potenza possibile, non si colpisce debolmente, ‘salvando’ il portiere: 5.5
SARTORE – Alzato: Gioca più alto per andare a prendere Sestu ed evitare le sue folate. Gli riesce quasi sempre, ma questo lo imita in fase di cosrruzione, anche se un aio di cross li mette. dopo aver sbagliato l’occasione che potrebbe cambiare la gara dopo 9 minuti. La dimostrazione che il ‘killer instinct’ non è dei Grigi: 6
BELLAZZINI – Limitato: il ruolo di trequartista, di giocatore che si inserisce tra le line e invemta, richiede molto di più. Non basta limitarsi a confermare di avere un piede buono nelle palle inattive. Dopo due gare ben giocate, soprattutto Vercelli, un altro passo indietro: 5.5
CHECCHIN – Ritrovato (dal 37’st): una delle poche note positive della gara. Per il ragazzo, prima di tutto, che è giocatore per sa verticalizzare e l’Alessandria ne ha bisogno come il pane: ng
SANTINI – Ostinato: Ruvido, fastidioso per la difesa avversaria, ma i due tiri veri sono in posizione di fuorigioco. Si ostina a tenere palla ai 20/25 metri, troppo per essere pericoloso. L’area non riesce quasi mai ad occuparla: e allora che serve provare a mettere palloni se lui spesso non c’è: 5.5
DE LUCA – Limitato: qualche sponsa nel primo tempo, neppure tutte ben riuscite, e controlli da rivedere. Nella ripresa ha sulla testa la palla del pareggio, che gira anche bene, con elevazione e potenza, ma ci pensa Fumagalli. Il peso offensivo, che manca, deve garantirlo di più e meglio: 5.5
TALAMO – Sporadico: (dal 30’st) se deve garantire più presenza in avanti, non ci riesce e non è, purtroppo, la prima volta. Si vede a intermittenza, troppo poco per una squadra che fa già una fatica enorme a finalizzare: ng