‘Cambiamo strategia, per non rischiare contro un Piacenza molto forte’
Il tecnico non si sbilancia sul modulo, ma Tentoni dall'inizio a destra. Delvino c'è
Il tecnico non si sbilancia sul modulo, ma Tentoni dall'inizio a destra. Delvino c'è
Cambia ancora, D’Agostino. Perché, evidentemente, l’atteggiamento, e la prestazione, contro il Cuneo non lo hanno convinto. E il fatto di assumersi tutte le responsabilità, a fine gara, per liberare i giocatori da pressioni e critiche, non ha impedito al tecnico dell’Alessandria di leggere attentamente l’ultima gara e di decidere qualche modifica. “La vedrete in gara. Accorgimenti preparati in questa settimana: più che una variazione di assetto tattico, una strategia diversa, per evitare di subire il contropiede avversario. Lo ripeto sempre: a squadre schierate l’Alessandria non ha mai subito, ma sbilanciando troppo, siamo andati sotto sulle ripartenze. Ce lo dicono anche le statistiche delle prime tredici giornate. Sarà una partita tosta, noi dovremo essere ancora più attenti. Valutando bene, come abbiamo cercato di fare, le caratteristiche del Piacenza, per sfruttare anche eventuali punti deboli di una squadra costruita per ambire al primo posto nel girone”. Numeri D’Agostino non ne dà, e neppure interpreti, ma l’orientamento sembra essere per un 3-4-1-2, con la coppia di centrali di centrocampo più bassa di qualche metro, un modulo sul sicuramente provato in settimana. Rispetto ad altre gare, anche a quelle con Entella e Pro Vercelli, senza alzarsi troppo per aspettare l’avversario, perché anche il Piacenza ha giocatori che possono azionare rapidamente la manovra quando conquistano palla e il rischio di subire è alto. Anche se lo stesso allenatore risponde un ‘no’ deciso alla domanda sulla linea a quattro in mezzo, probabilmente perché la strategia prevede più soluzioni per garantire più copertura
TORNA TENTONI
Fondamentale il recupero di Tentoni, che torna dopo due mesi e mezzo e giocherà dall’inizio. “Preferisco schierarlo subito: si gioca di sera, farlo riscaldare con il freddo non mi convince. Meglio che lo faccia con la squadra, che regga fino a quando può. Mi auguro che tenga i 90 minuti, ma meglio averlo subito, nel pieno delle energie, quando serve per l’approccio alla gara. Se, poi, fosse necessario il cambio ci attiveremo, ma ‘Tento’ va sfruttato dal 1′ “. Checchin, invece, per il momento parte dalla panchina. “E’ disponibile, ma dopo un anno e mezzo di inattività, gli manca il ritmo. Vedremo, gradatamente, come inserirlo”. Domani il Piacenza, sei giorni dopo l’Arezzo, e a metà settimana il Novara. Ci sono da dosare molto bene le energie, fisiche e mentale, per evitare le fatiche palesate contro il Cuneo. “Un campionato anomalo, ma questo lo sapevamo bene: il Cuneo è arrivato al derby senza impegni, noi contro Entella e Pro Vercelli abbiamo speso molto. Confermo le mie responsabilità: ho fatto pochissimo turn over, anche così non sono riuscito a ricaricare le energie mentali. Ci tenevo a dirlo, voglio evitare che i ragazzi vengano ‘massacrati’, perché, comunque, danno sempre tutto. Sta a me – insiste D’Agostino – trovare le soluzioni migliori”. Non si fida, il tecnico, di un Piacenza che ha conquistato un solo punto nelle ultime tre gare e che, questa sera, non avrà Arnaldo Franzini in panchina, squalificato. “Ho seguito il Piacenza nel recupero a Vercelli: ha molti giocatori che possono determinare la partita in qualsiasi momento. Un appannamento, nel corso della stagione, ci può stare, per tutti, ma resta una delle formazione accreditate per la promozione, con elementi di esperienza, di categoria. Noi dobbiamo pensare a noi stessi, accorgimenti necessari per la gara e per la nostra crescita, per soffrire meno e concretizzare di più”. Senza dubbio Alessio Sestu è uno degli elementi più temibili. “Molto bravo nella manovra e negli spazi, ma anche Pesenti attacca la profondità. Grande attenzione, insiste, per chiudere bene ed evitare le loro folate”. Il mese di novembre con pochi punti e molta fatica per i Grigi è solo da imputarsi ai molti infortuni o è anche un calo fisiologico? “Non dimentichiamo che il nostro ritiro è stato sicuramente formativo per moli aspetti, ma anche difficile. Quando si cambiano così tanti giocatori e si intraprende una strada nuova serve tempo. Io non ho la bacchetta magica. Abbiamo pagato anche chi è arrivato all’ultimo, con meno benzina nelle gambe. E, anche qualche infortunio da sovraccarico. Ma non deve essere un alibi: lo dico ai ragazzi e, anche, a me stesso. Contro la Pro Vercelli abbiamo giocato con una difesa che, ad eccezione di Agostinone, era formata da tutti under e la prestazione è stata buona”. Domani in panchina anche Delvino, che ha la maschera protettiva, mentre da dopo la gara con il Piacenza dovrebbe aggregarsi al gruppo anche Badan Un po’ di più per Panizzi che, comunque, già corre. “Spero di averli tutti a disposizione in dieci giorni, per avere alternative. In un dicembre con sette gare gare è fondamentale: nel turn over, da fare per dosare bene questi giorcatori, il turn over è molto importante per distribuire le energie”