Voltafaccia Pernigotti: venerdì firma per la ‘cessazione d’attività’

È salita la tensione davanti ai cancelli dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure, in seguito al ricevimento della convocazione al ministero del Lavoro per le ore 12 di venerdì: all’ordine del giorno, la firma della cassa integrazione per cessazione di attività.

“È la stessa procedura che ci hanno proposto il 6 novembre e non abbiamo accettato – urlano i lavoratori in assemblea permanente – Che fine hanno fatto tutte le belle parole che sono venuti a dirci i parlamentari? Cosa si sono detti lunedì sera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio e i proprietari della Pernigotti? Chi non sta rispettando quanto convenuto nell’incontro di lunedì? Per favore lanciate un appello, non abbandonateci anche voi degli organi di informazione”.

L’unica, parziale consolazione per i dipendenti è la notizia, giunta pochi minuti prima della doccia fredda da Roma, dell’attivazione del fondo di solidarietà per i lavoratori, con un conto corrente aperto presso la filiale di Novi Ligure dell’Ubi Banca.

Sarà gestito dalla Diocesi di Tortona e i fondi versati, per scelta di chi sta affrontando la crisi dell’azienda dolciaria,  saranno divisi con chi i lavoratori del supermercato Iperdì, che da quattro mesi sono senza stipendio.

Contemporaneamente all’apertura del conto corrente, sono apparsi in città e in tanti paesi della provincia le locandine che confermano l’iniziativa annunciata la scorsa settimane: “Aiutaci a sostenere i lavoratori Pernigotti – l’appello – per salvaguardare lo storico marchio, la qualità made in Italy e le 250 famiglie dei lavoratori che dal 7 novembre sono in sciopero e in assemblea permanente”.

Per aderire, è a disposizione il conto corrente intestato a Diocesi di Tortona Caritas – Fondo di solidarietà lavoratori Pernigotti e Iperdì Novi Ligure –   Iban IT 48N 031 114 842 000 000 000 0838. Causale da indicare: Solidarietà dipendenti Pernigotti.