‘La stessa umiltà del Cuneo, ma mettiamo più tecnica’
Prestia in dubbio, ma D'Agostino può confermare la difesa a 4 di Vercelli
Prestia in dubbio, ma D'Agostino può confermare la difesa a 4 di Vercelli
Prestia sì o no? La decisione sarà presa all’ultimo. “Qualche speranza c’è: lo testiamo nella rifinitura, valutiamo la sua risposta e poi deciderò se convocarlo”. Un po’ di ottimismo, ma ancora qualche dubbio per il difensore, perché anche se non ci sono fratture, un ematoma ha tempi di assorbimento variabili. L’eventuale indisponibilità, però non è il fattore decisivo per l’assetto difensivo. “A Vercelli ho cambiato anche perché non c’era Badan. E non è detto che, anche con Prestia utilizzabile – spiega Gaetano D’Agostino – si torni alla difesa a 3. Si può continuare con linea a 4: contro la Pro, dopo i primi dieci minuti più difficili, i ragazzi hanno dimostrato di aver assimilato bene anche questa soluzione. Sono due moduli che sanno fare, valutiamo quello più idoneo per mettere in difficoltà il Cuneo”. Che si presenterà al Moccagatta, domani alle 18.30, con un 5-4-1. “E’ l’identità tattica più frequente dei nostri avversari: molto corti tra i reparti, con quasi tutti gli uomini dietro linea palla, per sfruttare le ripartenze. Noi dovremo avere la tranquillità anche di far girare palla veloce. Soprattutto, non essere prevedibili, perché il Cuneo lavora molto di intercetto per ripartire. Nei passaggi ‘appoggiati’ è assolutamente vietato sbagliare, altrimenti si rischia. Dobbiamo essere aggressivi, andare a prenderli alti e non farli ragionare: se ci riesce di portare tanti giocatori sopra la linea della palla, come stiamo facendo, per andare a segnare, proprio il pericolo delle ripartenze è concreto. Noi dobbiamo evitarlo e riconquistare la manovra in fretta”. Un Cuneo molto diverso da quello dell’esordio in Coppa Italia con la Juve U23 al Moccagatta, che D’Agostino aveva seguito dagli spalti. “Ha cambiato moltissimo, aggiungendo giocatori anche dall’estero, magari poco conosciuti qui, ma validi, e la classifica lo conferma”. Il portiere Marcone non subisce reti da 490 minuti. “Una cifra che significa solidità, non solo difensiva: tutti contribuiscono, corrono molto, si sacrificano. Noi dovremo avere la stessa umiltà del Cuneo, ma aggiungendo qualcosa in più sotto il profilo tecnico, perché vogliamo i tre punti, nel nostro stadio e con i nostri tifosi”. Con Delvino fuori causa, in una linea a 4 spazio a Sbampato dall’inizio? “E’ una soluzione da valutare, insieme a molte altre. Anche Gjura ha fatto bene, a Vercelli, negli ultimi 10 minuti da terzino. In mezzo Agostinone, Fissore potrebbe andare ancora a sinistra. Le alternative ci sono – insiste D’Agostino – Non siamo lunghissimi, è vero, ma sono abituato a cercare soluzioni e non piangere su problemi. A me interessa l’atteggiamento della squadra e la voglia di vincere e conquistare finalmente il nostro stadio. I ragazzi lo meritano, come la gente che ci segue e l’ambiente tutto”. Una gara difficile e diversa dalle ultime due, con Entella e Pro. “Molto differente: Vercelli e Entella lasciano spazio, il Cuneo no. Ecco perché dico che dobbiamo avere la pazienza nei 90 minuti, per cercare di sbloccare il risultato. E questo può accadere in qualsiasi momento”. Pazienza, dunque, e attenzione. “Ce lo dicono le statistiche: se siamo schierati, difficilmente prendiamo gol, e, invece, è l’errore del singolo a penalizzarci. C’è anche un processo di autocorrezione che aiuta i più giovani, soprattutto: per la loro crescita può essere positivo, però gli sbagli sono da evitare”. La buona prova di Vercelli fa bene al gruppo. “Certo, ma dobbiamo dare continuità, di prestazione e di risultati”. Che impone di avere lo stesso atteggiamento per tutta la partita. “Più intensità, più voglia. E avere, dal 1′ al 90′, anche lo stesso obiettivo. Altrimenti si diventa umorali. Anche in caso di errore, bisogna avere sempre la forza di ripartire e andare a prendere quello che ci siamo prefissati prima di scendere in campo. E questo si ottiene anche isolandosi dalle emozioni, negative e positive”