Film sul Bormida
Domenica, alle ore 14 nel Cinema Massimo di Torino, sala 2 è prevista la prima della proiezione del documentario ‘Bormida’. Selezionato alla 36ma edizione del Torino Film Festival, il documentario rappresenta un contributo autoriale alla vicenda tristemente nota alla cronaca come il caso Acna.
Il lavoro nasce nel 2013 da un gruppo di appassionati studenti del Politecnico di Torino coordinati Alberto Momo, che del film è regista, e da Laura Cantarella, che ha firmato la fotografia e la sceneggiatura, tutors del workshop ‘Paesaggi audiovisivi e altre contaminazioni’, realizzato grazie alla collaborazione tra Comitato Matrice Fondazione di Partecipazione e il DAD (Dipartimento di Architettura e Design) del Politecnico di Torino nell’ambito dei progetti ‘Valle Bormida. Un’attività di pensiero’ e ‘Bormida Immaginario e Futuro’, sostenuti dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione CRC, dalla Fondazione CRT e dalla Regione Piemonte.
Il primo nucleo di materiale si è poi arricchito delle riprese di Alberto Momo e Laura Cantarella, dei suoni dell’artista Alessandro Sciaraffa, che ha curato la colonna sonora, delle immagini provenienti dall’Archivio Nazionale del Cinema di impresa, di alcuni fotogrammi dipinti da Paolo Leonardo, di un inserto video di Andrea Botto. Dopo aver costruito un contenitore crossmediale www.atlasbormida.eu, dove è confluito buona parte del lavoro di ricerca, il regista e la sceneggiatrice hanno fortemente voluto dare continuità e completezza al lavoro e, grazie a Zomia Produzioni Cinematigrafiche e al sostegno della Film Commission Torino Piemonte, hanno realizzato ‘Bormida’.
Il 27 Novembre 1987 il Consiglio dei Ministri dichiara un’area di 1550 Kmq – compresa amministrativamente in due Regioni (Piemonte e Liguria) e quattro Province (Savona, Cuneo, Asti e Alessandria), abitata da 206.000 persone – zona ad alto rischio di crisi ambientale individuandone le cause nell’inquinamento del Fiume Bormida di Millesimo determinato dalle emissioni dello stabilimento Chimico dell’Acna di Cengio. Nello stesso anno nasce l’Associazione Valle Bormida Pulita con l’obiettivo di combattere il secolare inquinamento del territorio causato dallo stabilimento costruito originariamente nel 1882 come dinamitificio.
Da quel 27 novembre del 1987 di storia ne è trascorsa molta. Il rischio è divenuto danno, con gravi conseguenze per il territorio e per la geo-comunità, e solo dopo la definitiva chiusura dello stabilimento dell’Acna, nel 1999, è cominciato un percorso di risanamento delle acque del fiume e dei territori circostanti e l’Associazione ha continuato a seguire le vicende legate alla bonifica e oggi, insieme a molti altri soggetti del territorio, custodisce la memoria di questa importante lotta ambientale.
Il documentario, dedicato a Marina Garbarino (1960 – 2016) e a tutti coloro che si sono mobilitati nella prima lotta ambientalista italiana, racconta di un fiume contaminato da una fabbrica e della popolazione che si mette in marcia per non perdere la propria terra e la vita. I racconti di due attivisti e un agronomo tracciano cammini in un paesaggio da decifrare.
Alla realizzazione del film nella fase del workshop ‘Paesaggi audiovisivi e altre contaminazioni’ hanno partecipato Elena Andreacchio, Federica Barletta, Chiara Carlucci, Preziosa Giudice, Kaveh Khorramian, Hamid Amouzad Khalili, Elena Marasciuolo, Viviana Marengo, Marilivia Minnici, Caterina Nolli, Marika Provinzano, Valeria Rinaldi, Ilaria Riva, Alessia Stivala, Andrea Trombetta, Silvia Vercelli, con il supporto tecnico di Riccardo Covino e Pietro Merlo del laboratorio multimediale DAD.
Alla proiezione saranno presenti Alberto Momo e Laura Cantarella. Dopo la visione è aperta una sessione di confronto con la partecipazione di Matrice e di residenti della Valle Bormida.