‘L’esperienza, contro squadre così forti, è molto importante’
Faccia a faccia con i tifosi alla fine. "Li ho ringraziati per il sostegno"
Faccia a faccia con i tifosi alla fine. "Li ho ringraziati per il sostegno"
Gaetano D’Agostino a fine partita sotto il settore ospite. Torna, da solo, anche quando i giocatori stanno già rientrando verso gli spogliatoi. L’espressione sembra un po’ arrabbiata. “Con i tifosi? Ci mancherebbe ancora. Sono andato a ringraziarli, per l’incitamento, per come ci sono vicini. Hanno applaudito la squadra, lo fanno con convinzione e questo aiuta i ragazzi”. Il volto un po’ scuro? “Noi proviamo sempre a giocarcela e a vincere. Lo abbiamo fatto anche dopo il pareggio dell’Entella, con due occasioni. Normale che, se non ci riesce, tutti siamo un po’ arrabbiati. Per il risultato, non certo per la prestazione – insiste il tecnico dei Grigi – Perché la mia squadra, per un ‘ora, ha giocato una buonissima partita”. Il risultato, però, è lo stesso di sette giorni prima con la Carrarese. “Anche in questo caso a squadre schierate abbiamo subito praticamente nulla, ma pure l’Entella ha giocatori di categoria superiore che al primo errore castigano. Siamo stati propositivi, anche sulla’1-1, subito dopo il pareggio, abbiamo avuto l’opportunità di passare di nuovo in vantaggio, sul tiro di Bellazzini. Ma la realtà la sappiamo tutti: per un gruppo che ha 16 Under, con l’aggiunta anche di alcuni Berretti, serve più tempo per acquisire quell’esperienza che l’Entella ha, la Carrarese anche, e non solo loro, e che, nei momenti cruciall di una gara fa la differenza”. L’arrabbiatura è, anche, per questo, per quell’esperienza che ancora manca, e che si fatica ad acquisire, e che è l’obiettivo per reggere l’urto delle favorite. “Guardate l’Entella: quando ha cercato la svolta ha fatto entrare tre uomini anche più forti di quelli in campo dall’inizio o, almeno, alla pari”. Che è, poi, la differenza sostanziale in questa prima parte della stagione: le squadre costruite per vincere hanno la panchina lunga e la qualità alta in tutti gli elementi, l’Alessandria, adesso, non ha questa possibilità. “Ce la giochiamo con tutti, ma dobbiamo migliorare nei particolati, e la miglior gestione è proprio nell’esperienza. Aggiungo – insiste D’Agostino – anche due cambi forzati, che non mi hanno più permesso di modificare l’assetto tattico”. Nel finale difesa quasi tutta di Under. “Dopo undici gare, ci può stare anche che Prstiia chieda il cambio. Certo, la sua prestanza fisica vuol dire molto. Abbiamo giocato gli ultimi 25 minuti con una difesa tutta giovane ad eccezione di Agostinone. Io non guardo mai l’età, ma l’esperienza, contro certe squadre, è molto importante. Come contro la Carrarese, noi abbiamo perso la partita perché abbiamo affrontato una squadra più preparata nei particolari”. Con ingenuità come nell’azione della terza rete. “Gjura, che ha giocato una buona gara, in quel contrasto sulla fascia doveva buttare palla in tribuna o coprirla bene. Non si va in protezione, perché nell’uno contro uno se si perde il duello si mette l’avversario in una condizione di grande vantaggio. Sono movimenti che, se non li impari nelle scuole calcio, li acquisisci solo con gli sbagli. Cioè con l’esperienza. E l’esperienza si fa giocando, anche con i rischi che questo può comportare. E questo vale per tutti: per Delvino, per DeLuca, che non può pretendere, al 70′, di fare le stesse cose del primo tempo. Bisogna essere anche più smaliziati per aiutare a salire la squadra”.
PRESTIA E BADAN, DOMANI LA DIAGNOSI
“Prestia non riusciva ad appoggiare il piede – spiega D’Agostino – ha preso una tacchettata, ha provato a resistere, ma non riusciva più a reggersi. Domani sapremo, per lui come per Badan, che ha sentito un leggero fastidio alla coscia e ha chiesto il cambio, ma a fine gara non zoppicava”