‘Più ottimista. Innesti a gennaio? Sono ambizioso, ma in linea con il progetto’
'Dopo 10 giornate convinto che i playoff sono alla nostra portata' Da martedì Checchin in gruppo
'Dopo 10 giornate convinto che i playoff sono alla nostra portata' Da martedì Checchin in gruppo
“Potrei dire che l’obiettivo è la salvezza, ma io non sono uno che si accontenta. E, dopo le prime dieci partite sono ancora più ottimista: in estate, quando ho annunciato la svolta e il progetto giovani, avevo spiegato che, in quel momento sarebbe stato difficile dire dove poteva collocarsi l’Alessandria se al 3° o al 14° posto. Chi mi conosce sa che l’ottimismo mi appartiene, per questo ora dico che i playoff possono essere raggiunti da questo gruppo”. Di Masi si dichiara “lucido, molto sereno.La serenità, grande, mi fa essere molto lucido nell’analisi delle gare e, anche, dei giudizi”. Soprattutto Di Masi che non ha nessuna intenzione di fare anche solo un piccolo passo indietro. Perché la conferenza stampa convocata il giorno dopo la sconfitta con la Carrarese, e qualche coro, “blandi e sporadici” dalla curva nei suoi confronti, aveva scatenato una ridda di ipotesi ‘Lascia’, ‘Ridimensiona ancora di più’, ‘Sta trattando con un gruppo’, ‘C’è un gruppo di alessandrini che si è fatto avanti, ma non è stato ascoltato, ‘E’ pronto il progetto Toro2 di Cairo’: in questi giorno si è detto di tutto e di più. Anche qualche timore, che il presidente scegliesse la strada di un progressivo disimpegno. “Magari qualcuno sarebbe stato contento se avessi annunciato questa scelta”. Invece, Di Masi è ancora più deciso a proseguire: da solo, come ha fatto fino ad ora, e convinto di una strategia, “che forse qualcuno non condivide, e questo ci può stare. O, forse, non comprende e non accetta, ma io sono stato chiaro: non ho mai illuso nessuno, per non deludere. Non ho mai detto che quest’anno avremmo vinto il campionato, i tempi di un progetto con i giovani sono variabili. Però posso dire che il nostro progetto, fuori dai confini locali, a livello nazionale, è molto apprezzato. Poi, magari, ci sono società che non riescono ad attuarlo o lo fanno a gradi. Il nostro è stato ‘strong’ e, anche sanguinoso in estate, ma sono sempre più convinto che è la strada giusta”. Il mercato di gennaio dirà dove vuole andare l’Alessandria? “Perché gennaio? L’obiettivo è la crescita, con i giovani. Lo staff tecnico, D’Agostino per primo che crede in questo percorso, stanno valutando tutti i giocatori: c’è qualcuno che si sta confermando, qualcuno che è migliorato molto e altri che hanno reso meno del previsto. Se sarà necessario, interverremo: io sono molto ambizioso e profondamente emozionato, sempre, dellla maglia grigia, e si mi si dice, dai tecnici, che bisogna aggiungere, o cambiare, lo faremo. Ma saranno innesti in linea con il progetto. Non vedrete i nomi altisonanti delle passate stagioni, non i Piccolo o i Gonzalez. Sostenibilità e ambizione non sono in contrasto. Anzi”. Però al Moccagatta c’è sempre meno pubblico. “Io non voglio imporre scelte, a nessuno. Potrei anche dire ‘provate a crederci’. Ma non per me: per i ragazzi, e non ne faccio una questione di under o over, anche se i più giovani fanno più fatica a crescere in un clima pessimista”. Fino ad oggi, però, la squadra è sempre uscita tra gli applausi. “Ecco, questo lo chiedo. Non per me, certo: per i giocatori, che portano questa maglia e che 90 minuti andrebbero sostenuti. Poi, alla fine, si critichi, soprattutto se le prestazioni non convincono, ma in gara, se possibile, il sostegno”. A chi non viene più allo stadio cosa dice? “Che proveremo a riportarli”. In questo allontanamento pesa anche il ruolino di marcia al Moccagatta, due sconfitte e tre pareggi. “La classifica non mi preoccupa, il progetto di crescita è lungo e i fatti ci dimostrano che non sono i nomi delle squadre che fanno la classifica”. Dai corrrettivi di gennaio si capirà dove vuole andare l’Alessandria? “Insisto: no”. Fra i giocatori che sono mancati c’è Checchin: possibilità di rivederlo in campo? “Nelle ultime stagioni non è stato curato bene. Noi vogliamo riportarlo in campo, no solo perché è di qui, ma perché crediamo nelle sue qualità, perché uno con le sue caratteristiche a centrocampo permette soluzioni diverse di gioco. Ci siamo dati un tempo: da martedì Checchin torna in gruppo con i compagni e per un paio di settimane valuteremo come si allena, le sue risposte, le reazoni . Ampio servizio alle pagine 52 e 53 del Piccolo fra poco in edicola