La rabbia di Novi: “Non passa il piano dei turchi”
“Noi ci mettiamo i pullman, venite a Roma per sostenere la vertenza ed evitare che si chiuda lo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure e si consumi un’ennesima truffa ai danni dei consumatori di tutto il mondo. Il made in Italy non può essere svenduto. Ci vogliono leggi per tutelare i marchi storici”: la proposta di Stefano Mantegazza, segretario nazionale della Uila Uil, ha acceso il consiglio comunale aperto di ieri sera al Museo dei campionissimi di Novi, una riunione caratterizzata da un numero impressionante di presenze di autorità, sindacalisti, lavoratori e semplici cittadini, lì convenuti per dare un contributo, seppur morale, a salvare un marchio, uno stabilimento e una produzione apprezzata in tutto il mondo e orgoglio della città.
Aperta dall’intervento del sindaco, Rocchino Muliere, l’assemblea ha registrato altri 18 interventi: dopo il primo cittadino, infatti, hanno parlato Yonny Chavez (operaio Pernigotti), Marco Malpassi (segretario provinciale Flai Cgil), Stefano Mantegazza (segretario nazionale Uila Uil), Marco Ciani (Cisl Alessandria-Asti), Gianfranco Baldi (presidente della Provincia di Alessandria), Gianna Pentenero (assessore della Regione Piemonte), Roberta Pinotti (senatrice), Riccardo Molinari (deputato), Federico Fornaro (deputato), Giorgio Bertola (consigliere regionale), Rossana Boldi (senatrice), Chiara Gribaudo (deputata), i consiglieri regionali Domenico Ravetti, Walter Ottria e Luca Rossi. Infine, Gianni Malfettani (Anpi), Massimo Merlano (Ascom Novi) e Davide Fossati (No tav).
Il Consiglio si è concluso con un ordine del giorno votato all’unanimità dai componenti, compatti nel ritenere “inaccettabile” il piano dei fratelli turchi Toksöz.
Oggi, intanto, i sindacalisti Marco Malpassi, Enzo Medicina e Tiziano Crocco, accompagnati dalla rappresentanza sindacale unitaria dello stabilimento, andranno a colloquio con gli esponenti del consiglio della Regione Piemonte, mentre nel pomeriggio i lavoratori sfileranno per le vie della città e andranno davanti al percorso della Costituzione a leggere alcuni articoli che riguardano il lavoro, per poi inviare il video al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Giovedì, infine, ci sarà l’incontro al Mise, ritenuto di basilare importanza per scardinare il progetto dei turchi e, stando a quanto s’è captato ieri sera, saranno in tanti a Roma a sostenere i lavoratori della Pernigotti. Cent’anni dopo il Piave, anche Novi Ligure ha urlato: “Non passa lo straniero”.