‘Dobbiamo tirare in porta. Da qualcuno pretendo il salto di qualità’
"Grigi per oltre 70 minuti nella metacampo avversaria, ma senza concludere"
"Grigi per oltre 70 minuti nella metacampo avversaria, ma senza concludere"
Siamo alle solite: Alessandria squadra corta, anche con un discreto giro palla, equilibrio tra i reparti. Ma non si tira mai in porta. O quasi mai, o comunque inquadrando poco lo specchio della porta. Lo sa bene anche Gaetano D’Agostino, che non aveva certo bisogno di conferme ulteriori a Pistoia e, però, le ha avute. Conta relativamente iniziare aggressivi, ancora meno stare, come spiega il tecnico dei Grigi, “per 70 minuti nell’area loro. Se poi non si tira o si tira, comunque con il contagocce”. I due verbi dell’Alessandria sono costruire (anche se meno rispetto ad altre gare) e, però, non concretizzare. “Non credo che in questa gara si possa discutere la mole di gioco che abbiamo prodotto. Il problema resta la finalizzazione. Lo so, lo sappiamo tutti: ci stiamo lavorando, continueremo a farlo. Dobbiamo essere più cattivi, più incisivi. Soprattutto nel primo tempo siamo arrivati molte volte al limite dell’area e non abbiamo chiuso. Perché non abbiamo tirato”. Perché D’Agostino continua vedere altri segnali positivi. “Siamo una squadra che pensa sempre a giocare a calcio, si propone, porta molti uomini nella metacampo avversaria. Ma non basta: pretendo molto di più sottoporta – insiste il tecnico – e pretendo la voglia di tirare di più, da parte di tutti”,
Gli obiettivi? “Siamo una squadra equilibrata, ma non si è mai detto che pretendiamo di vincere i campionati. Ricordo che abbiamo 16 Under: qualcuno è più pronto, penso a Gjura che a Pistoia ha fatto una buonissima partita. Anche Talamo, che non era più titolare dall’inizio dalla seconda giornata, ha fatto la sua parte. Da altri, però, devo, dobbiamo avere di più, quel salto di qualità che, già adesso, ci garantirebbe tre o quattro punti in più”. Invece, nel finale, anche a Pistoia si è sofferto qualcosa di troppo. “Nell’ultimo quarto d’ora sì, ma quando non si riesce più a salire c’è il pericolo di restare schiacciati e subire. Il nodo è un altro:non è possibile che la nostra manovra inizi da Cucchietti e arrivi al portiere avversario senza che nessuno tiri in porta”. Da rigore, come sostiene Asta, l’intervento di Gazzi su Picchi in area? “Non mi sembra che ci sia stato contatto. Anche in tv è stato detto bene che non c’era”