‘Il Pisa partirà lanciato. Noi aggressivi: vogliamo tornare con punti’
D'Agostino: 'I nerazzurri e poi Siena due squadre che possono concedere spazi'
D'Agostino: 'I nerazzurri e poi Siena due squadre che possono concedere spazi'
Due squadre che hanno scelto la stessa strada, quella del rinnovamento, anche se con obiettivi diversi. Alessandria e Pisa di fronte, domani, all’Arena Garibaldi, sette mesi dopo quell’1-1 formato da Gucher e Marconi, che allora vestiva il grigio. Molti protagonisti diversi, quasi tutti. “Noi abbiamo cambiato moltissimo, con un progetto ben preciso, di crescita con i giovani. Anche il Pisa ha rivoluzionato la rosa con l’obiettivo di vincere. Andiamo in casa di una squadra forte, che arriva da una sconfitta pesante a Piacenza, mai io, come sempre, guardo prima di tutto ai miei e da martedì lavoriamo per mettere in difficoltà i nerazzurri, con il nostro gioco, e vogliamo uscire con punti”. Con quale modulo D’Agostino non lo svela e dà anche pochi indizi: difesa a 4 o a 3? “Il 4-3-3 ha funzionato bene contro la Juventus, sicuramente meno bene con il Pro Piacenza. Mentre con la Lucchese la linea a tre ha convinto, fino a quando non ho cambiato per alzare la squadra e andare a pressare più alti. Il 4-3-3 è da sfruttare, soprattutto, nell’uno contro uno, sugli esterni, per creare superiorità numerica: contro il Pro Piacenza ho notato che qualcuno ha avuto un calo e ho preferito cambiare, passando a tre dietro. E la superiorità numerica l’ho cercata con i quarti. Evitando sempre di adattarci al gioco degli altri, come è successo, invece, in parte nella ripresa con la Lucchese. Dobbiamo essere più cinici sottoporta e aver quella cattiveria agonistica per creare problemi all’avversario dentro l’area” Più probabile la conferma, dall’inizio, della linea a 3
BELLAZZINI E PANIZZI OK
Due recuperi importanti per domani. “Bellazzini e Panizzi sono al 100 per cento in gruppo. E sono nei miei pensieri per questa partita”. Per i 90 minuti? “Vale il ragionamento fatto per Delvino sette giorni fa. Devo essere io bravo a capire quando un giocatore non è più lucido o abbassa i ritmi della gara. Sono giocatori, come Delvino e lo stesso Panizzi, che hanno bisogno di giocare per trovare la migliore condizione”. Ancora out Tentoni. “Sta lavorando con esercizi in piscina e terapie. La ‘lesioncina’ sul rettoe fenorale c’è stata e c’è da essere sempre molto cauti, perché preferisco aspettare una settimana in più e averlo pronto, piuttosto che accelerare e rischiare una ricaduta”.
PISA, OBIETTIVI ALTI
“Il Pisa è una squadra costruita per vincere”. Però sta facendo fatica ed è anche un po’ corta dietro. “Alessandria e Pisa sono due fra le piazze più belle della Lega Pro. Che hanno cambiato pelle. I progetti, nostri e loro, sono diversi: l’intento del Pisa è vincere il campionato. E’ vero, i primi risultati non sono magari soddisfacenti, ma siamo solo agli inizi. Il tecnico è molto preparato, e davanti al loro pubblico vorranno riscattare Piacenza. Mia spetto, da loro, una partenza lanciata e noi dovremo essere bravi, nell’approccio, a non entusiasmarli, perché hanno giocatori che possono decidere il risultato, sfruttando i cross, e penso a Moscardelli, a Marconi, a Cernigoi, che ho affrontato nella Paganese ed è un elemento valido. Possono avere, a livello di numeri, un po’ di deficit dietro (De Vitis, centrocampista, abbassato perché gli uomini sono contati, con Buschiazzo our. ndr), ma restano una formazione molto forte, ma noi dobbiamo fare la nostra partita, con personalità. Preferisco giocare contro squadre come Pisa, o Siena che affronteremo fra sette giorni, perché possono lasciare spazi da sfruttare. Meglio loro di avversarie che si chiudono tutte dietro e vivono dell’errore. Sono partite belle, che possono diventare avvincenti: uscire dall’Arena Garibaldi con una buona gara e aggiungendo punti, aumenterebbe l’autostima nei ragazzi giovani soprattutto, come era accaduto contro la Juve. Darebbe loro la convinzione che possono giocare in piazze importanti”. Domani inizia un tour di force: fino alla fine di ottobre sei, forse anche sette gare. Tunr over? “Ai ragazzi ho detto che si deve pensare una gara ala volta. E’ vero, sono molti impegni, ma sapete bene anche cosa penso io, che dopo due mesi di attesa, c’è voglia di giocare e giocare fa bene. Io vio una gara alla volta e non penso al turn over: chi sta bene gioca, e se aggiungiamo punti, nell’entusiasmo la stanchezza non conta. E’questione soprattutto mentale: essere in campo serve, la tanta attesa aumenta il tempo necessariuo per avere la squadra ben amalgamata, soprattutto quando si cambia tanto. Noi staimo crescendo, c’è affiatamento, è normale che una squadra giovane richiede il giusto tempo. E questo non è un alibi. Le partite, una alla volta, mi dicono quale è il livello di crescita e chi deve crescere ancora per avere la maglia da titolare”. A quando un primo giudizio sui Grigi e la loro classifica? “Con una squadra giovane la crescita è l’obiettivo, mettendo anche nel conto errori, perché le prim partite non possono già delineare il cammino di una squadra. Più si gioca e più si capisce dove si può arrivare. E il girone di ritorno sarà tutto un altro campionato, i miei giovani già con un numero di partite, più maturi e pronti per l’Alessandria, che è una piazza bella, che dà pressioni, giuste, e il giovane, all’inizio, può non essere abituato e noi, come staff, dobbiamo supportarlo. Non guardiamo la classifica adesso, ma solo perché è troppo presto per capire dove l’Alessandria può arrivare. Noi puntiamo a realizzare qualcosa di importante”