Il ponte, i racconti, l’aiuto del “Piccolo”
Alessandria con Genova: le iniziative del giornale
Alessandria con Genova: le iniziative del giornale
“Il Piccolo” di venerdì esce a 2 euro per aiutare il Comitato sfollati Ponte Morandi di Genova. Sarà un’edizione particolare, con all’interno 8 pagine estraibili con testimonianze e racconti dedicati alla città profondamente martoriata dal crollo del ponte Morandi. Alcuni personaggi che hanno a che fare con Genova (compreso il vescovo Guido Gallese) hanno scritto per noi. E li ringraziamo, dando a loro e a tutti i lettori l’appuntamento, sempre venerdì 5, alle 21.15 al centro d’incontro Galimberti di via Pochettini 3, per il talk show promosso dal nostro giornale.
Sul caso del ponte Morandi, ecco il resoconto di Nadia Panizza, una cronaca su quanto accaduto dal 14 agosto a oggi.
Non è stato un buon Ferragosto! È crollato il ponte Morandi a Genova alle 11.31 del 14 agosto. Nuvole scure e pioggia torrenziale hanno fatto da sfondo alla tragedia. Il ponte inaugurato nel 1967, paragonato per le sue caratteristiche al ponte di Brooklyn, era un’ arteria fondamentale per i collegamenti con la zona di ponente, uno dei simboli di una città moderna, aperta al mondo. Camion e auto sono rimaste coinvolte dal crollo e le vittime sono numerose.
Per l’esattezza 43 tra uomini, donne e bambini. Le immagini restituiscono alla mente blocchi immensi di cemento armato, caduti con un carico di umanità per decine e decine di metri nel vuoto. Si affollano le domande sull’assenza o sulla presenza di danni esistenti alla struttura. L’unica certezza e verità sono i fotogrammi che ne riprendono sotto un cielo gravido di pioggia l’improvviso crollo, come se il ponte fosse imploso, accartocciandosi su se stesso.
Scoprire le responsabilità sarà un imperativo, terminati i soccorsi è stato necessario comprendere che tipo di verifiche sono state fatte negli anni. La verità è dovuta a tutte le vittime ed ai loro parenti e famigliari, a chi è rimasto, invano ad attendere il ritorno a casa di un proprio caro.
Al dramma delle vittime si lega a doppio filo quello degli sfollati dalle loro case. In oltre 600 dopo il crollo del ponte Morandi passano le notti ed i loro giorni fuori casa. Gli sfollati protestano contro l’impossibilità di recuperare i propri effetti personali dalle abitazioni evacuate sotto il troncone est del viadotto. Hanno distribuito un volantino con scritto “quelli del ponte Morandi – 50 anni di servitù, quasi come due mesi di disagi e sofferenze. Rivolgiamo un futuro”.