‘Più cinici e concreti. I calci piazzati aiutano a sbloccare la partita’
Non è facile trovare elementi positivi in una partita avara di emozioni e con gioco altalenante. Magari non avere subito reti, per la prima volta in campionato: Gaetano D’Agostino prende nota, consapevole che la sua Alessandria avrebbe potuto spostare il punteggio dalla sua parte nel primo tempo, ma non lo ha fatto, per un salvataggio di Falcone, per la finalizzazione che deve ancora migliorare, forse anche per un po’ di leggerezza (fisica) in avanti, tanto che, nella ripresa, per alzare la pericolosità si cambia anche modulo, per bilanciare pure il ritmo più alto della Lucchese. Una gara divisa a metà: nel primo tempo gli ospiti hanno ancora un po’ di scorie del turno di giovedì e ragionano e si muovono più lenti. Nella ripresa, invece, fanno la partita e l’Alessandria fa più fatica a salire e a conquistare spazi. Uno dei motivi per questo cambio di controllo del gioco lo spiega Gaetano D’Agostino. “Avevamo due giocatori, Santini e Delvino, all’esordio, che devono ancora prendere la condizione. Alla distanza un po’ questo si può pagare e si fa fatica a salire. Abbiamo cambiato modulo, per cercare anche più ampiezza, anche variando i movimenti a centrocampo, perché la Lucchese ha giocato molto sulle seconde palle. Ecco perché ho inserito Gazzi, che è bravo nell’interdizione e nel gioco aereo”. Recriminazioni, soprattutto, per il primo tempo. “Potevamo passare in vantaggio, le occasioni le abbiamo avuto, anche più di una per legittimare il punteggio a nostro favore”. Più Lucchese, però, nella ripresa, con la traversa colpita da Greselin e la parata decisiva, nel finale, di Cucchietti su Isufaj. “Qualche rischio, ma siamo rimasti comunque in gioco provando anche qualche ripartenza. Dobbiamo assolutamente migliorare nelle punizioni laterali: diventare più cinici e più concreti, nel primo tempo potevamo segnare proprio con Santini e nel secondo ne abbiamo avuto tre in pochi minuti, nella fase finale. Dobbiamo lavorare molto anche su questo, perché quando non si riesce a sbloccare il risultato con le azioni, le palle inattive sono fondamentali”.
Fra i giocatori al debutto in campionato anche Andrea Badan, a sinistra, che ha spinto molto, anche se deve aggiustare la mira nei cross. “Lo abbiamo preservato un po’, perché alla prima gara in casa, in agosto, aveva un po’ sofferto l’effetto Moccagatta. Sono ragazzi giovani, che hanno tempi e modi di reazione diversi. Adesso ha dimostrato di aver superato anche questi freni, anche se deve capire che, con i mezzi fisici che ha, può e deve migliorare ancora. Nel primo tempo ha avuto l’occasione per segnare”. Sul forfait di Panizzi, che ha obbligato a ripensare alcuni interpreti, D’Agostino è fiducioso. “E’ stato fuori più di un mese per un problema muscolare, domenica scorsa, al rientro, è stato in campo tutta la gara. Ha accusato un piccolo fastidio, una lieve contrattura poco sopra lo stiramento precedente. In questo momento non possiamo permetterci un infortunio, lo abbiamo fermato per ritrovarlo martedì in gruppo”. L’esordio di Delvino? “Positivo. Mi aspettavo che avesse una tenuta di 50/60 minuti e, invece, è rimasto in campo fino alla fine. Un po’ stanco nel finale, ma ha tenuto bene. Lui, come Santini, possono trovare la condizione migliore solo giocando”. Gjura è ripartito dopo l’errore di sette gioni fa? “Nel complesso più che sufficiente. L’ho richiamato? E’ vero, per spiegargli un cambio di atteggiamento tattico. Personalmente preferisco un giovane sia costante, anche se magari nella sufficienza, perché questo mi permette di capire la crescita nell’attenzione. Vale per Gjura come per tutti. Contro la Lucchese Kleto è stato attento e ha fatto prima di tutto il difensore. E’ uscito perché ho voluto cambiare modulo. Ma all’inizio sa di avere la mia piena fiducia”