‘Far circolare la palla, attaccare gli spazi. E non fare regali’
'Un grande abbraccio, di staff e giocatori, alla famiglia del piccolo Gianfilippo'
'Un grande abbraccio, di staff e giocatori, alla famiglia del piccolo Gianfilippo'
Prima di parlare della squadra e della partita con la Lucchese Gaetano D’Agostino ci tiene a dare un messaggio “per la famiglia di Gianfilippo, il bimbo mancato poco prima della partita di domenica scorsa. Lo staff e tutta la squadra mandano un grosso abbraccio”. Commosso, il tecnico dei Grigi: prima di tattiche, stategie, formazioni ci sono gli affetti, i sentimenti, le persone. Prima delle domande, un frase detta con il cuore, a nome di un gruppo, per ‘Pippo’, genitori, fratelli. Il calcio che unisce, avvicina, amplifica i sentimenti.
IL GIORNO DI SANTINI
Una gara, quella con la Lucchese, che soprattutto Claudio Santini aspetta: finalmente convocabile, quasi sicuramente in campo. Un attaccante con caratteristiche diverse, ad esempio, da Talamo. Potrebbe cambiare il modulo o sarà sempre 4-3-3? “Dovremmo partire con questo assetto tattico, poi vedremo durante la gara se saranno necessari aggiustamenti”. Di certo l’ex Siena sta bene. “Ha lavorato molto. Abbiamo anche cercato di ‘capitalizzare’ le due giornate di squalifica, con una preparazione mirata, per lui, proprio per portarlo al meglio al rientro”.
AMARCORD ANDRIA
D’Agostino ha studiato bene l’avversario, “ho visionato le due ultime partite, con la Pistoiese e con la Carrarese, in cui Favarin ha cambiato identità tattica, 3-5-2 nella prima, 4-3-3 nella seconda. Vedremo domani che squadra metterà in campo, come modulo intendo. Per il carattere e l’approccio alla gara credo di sapere come sarà”. Perché l’allenatore dei Grigi è stato giocatore di Favarin nell’Andria, stagione 2014 – 2015, tre soli mesi, il tempo, però, per conoscere metodi e concezione del calcio, magari poco spettacolare, ma molto pragmatica. “Qualunque sarà lo schema scelto, sarà una Lucchese agguerrita, che punta molto sui duelli e sa sfruttare gli episodi. Dobbiamo stare molto attenti ai particolari, perche domani sarà una gara molto tosta e noi dobbiamo farci trovare pronti, soprattutto a vincere i duelli”.
DELVINO SUBITO?
Con Tentoni out, potrebbe essere il turno di Delvino fin dall’inizio? “Sapete tutti che, prima di arrivare all’Alessandria, si è allenato da solo. Ha seguito un programma per recuperare e mettersi in pari con gli altri, anche se la tenuta in gara ce la può dire solo il campo. E’ un giocatore duttile, che a Bisceglie ha giocato come quarto dietro nel 4-3-3, ma anche con quinto nel 3-5-2 ed è stato utilizzato anche come centrale di destra nella linea a 3. Per queste caratteristiche ci permette anche di cambiare assetto tattico in corsa”
ERRORI VIETATI
Un passo indietro alla gara con il Pro Piacenza. “Che ho rivisto 14 volte. Certo, non c’è stata l’intensità che serve sempre, soprattutto in fase di possesso palla. Ma neppure da parte degli avversari, perché è stata una gara molto chiusa, con il Pro Piacenza che ha messo tutti gli uomini sotto la linea della palla. Completamente diversa dalla Juve che, invece, fa salire molti elementi e ci sono più spazi per inserirsi e colpire. Però, a parte il colpo di testa di Scardina, non ricordo azioni manovrate da dietro e i gol sono arrivati da errori nostri. Noi non dobbiamo regalare gol, perché perdere una partita, come domenica, regalando tre reti e con 11 minuti di black out, non possiamo permettercelo. Ma non può permetterselo nessuna squadra. Grande reazione nostra, si poteva riaprire il risultato, ma non funziona sempre così. Anche se non siamo spettacolari, dobbiamo restare in partita per 90 minuti, con concentrazione e attenzione al massimo. Perché se si sbaglia, è facile trovare giocatori, cone Nolé e Scardina, che possono fare male. Però non posso dire che il Pro Piacenza ha fatto la partita, perché non è stato così: ha segnato, anzi, nel momento in cui, nel secondo tempo, eravamo noi nella loro area, con due angoli e una punizione in pochi minuti. Stavamo accelerando e siamo andati sotto: questi regali, insisto, non possiamo permetterceli”. Il rischio di una Lucchese con gli uomini dietro la linea della palla c’è. “E’ un rischio che avremo almeno nell’80 per cento delle gare, soprattutto in casa. La contromossa? Avere la pazienza e far circolare la palla più veloce, cercare gli smarcamenti e trovare l’imbucata giusta. E attaccare più gli spazi e cercare la profondità, perché quando una avversarie si difende sotto linea palla si deve cercare di farla correre verso la loro porta e mai essere prevedibili. Sfruttando anche il 2 contro 1, come parzialmente abbiamo fatto domenica”. Con la fatica, però, ad esempio, di Panizzi. “Con piede opposto, inevitabile faticare a trovare l’ampiezza. Sofferto anche la fisicità di alcuni, soprattutto Kalombo”. Panizzi che potrebbe tornare nella sua fascia naturale, a sinistra. D’Agostino, però, ribatte su un concetto. “Non ci posiamo permettere di regalare punti. Anche uno può essere prezioso per muovere la classifica”. Evitando di pesnare ad una Lucchese stanca per l’impegno di giovedì sera. “Abbiamo aspettato così tanto di giocare, che c’è così voglio di essere in campo, fare minutaggio e trovare continuità. Ci tenevo anch’io ad affrontare la Pro Vercelli, per ripartire subito. La Lucchese, poi, ha in rosa 23/24 giocatori e, quindi, tra le due partite ci potrebbe essere anche un po’ di turn over”.
ENTUSIASMO SEMPRE
Nella settimana di preparazione una parola domina, entusiasmo. “Al campo io voglio vederee ragazzi sempre con lo stesso entuasiamo, indipendentemente dal risultato della partita precedente. Che non vuol dire fare i giocherelloni, ma avere un equilibrio mentale sempre”. Entusiasmo che il tecnico ha percepito nelle giornate verso la sfida con la Lucchese “E anche molto. Io sono fiducioso nei miei giocatori e nel gruppo, ho visto una bella reazione. Noi ci possiamo permettere cali di concentrazione e giocate di sufficienza che, come domenica, possono compromettere il risultato. Ai miei giocatori lo ripeto ogni giorno: non diamo vantaggi agli avversari. L’errore di concetto ci può stare, quello di sufficienza no”. E nell’operazione crescita conta molto l’atteggiamento del tecnico verso i giovani. “Gjura potrebbe essere ancora titolare domani, certo. Io non sono un allenatore che, quando un ragazzo sbaglia, lo condanno, perché altrimenti il progetto che l’Alessandria ha spostato a inizio stagione, non esisterebbe. Con la Juve ha giocato una bellissima partita e, anche domenica, fino a metà della ripresa, è stato fra i migliori, capace di determinare le giocate. Deve crescere, e dare continuità nei 90′. Da parte mia massima fiducia, che si deve guadagnare anche in settimana. Certo, non voglio più vedere gli errori di domenica. Ma la fiducia è totale: i giovani devono essere aiutati nel momento di difficoltà