‘Abbassare gli errori. Le sconfitte aiutano a maturare’
“Le vittorie fanno crescere, le sconfitte aiutano a maturare”. E l’Alessandria, al primo esame con la categoria, scopre che la maturità non si conquista solo battendo la Juventus Under 23 e la maturazione è lunga e non facile. Lo sa bene anche Gaetano D’Agostino: aveva fatto il pompiere sette giorni fa, dopo un successo meritato, non fa processi adesso, anche di fronte a errori macroscopici, che hanno spostato l’equilibrio della partita dalla parte del Pro Piacenza, otto over e tre under, per l’Alessandria, sei esperti e cinque giovani e altri due aggiunti in corsa. “Non ci eravamo esaltati sette giorni fa, non dobbiamo deprimerci adesso”, insiste il tecnico. Che ha una convinzione forte: “La correzione dell’errore deve essere motivo di crescita, non di giudizio finale”. Però, anche senza gli sbagli che sono all’origine delle tre reti subite in meno di un quarto d’ora, gli ospiti hanno occupato di più, e meglio, gli spazi rispetto ai Grigi, che hanno mostrato un atteggiamento diverso da quello, determinante, contro i bianconeri: per più di 60 minuti, almeno fino allo 0-3, hanno più subito che imposto il gioco, spesso in inferiorità in mezzo, contro un 3-5-1-1 con gli esterni molto larghi, scelto da Giannichedda, che hanno fatto la differenza e creato, spesso, superiorità, specie a destra, dalla parte di Kalombo, incontenibile per Fissore. “Una partita in cui non ci sono errori, e c’è equilibrio, la decide, spesso, se non quasi sempre, un episodio. Non boccio certo l’atteggiamento dei miei ragazzi, anzi: nel primo tempo abbiamo creato e, a parte la parata, nel finale, sul colpo di testa di Scardina – insiste l’allenatore dei Grigi – non ricordo particolari occasioni per il Pro Piacenza. Anche noi abbiamo creato, almeno quanto i nostri avversari. Anche noi abbiamo avuto le nostre opportunità”. Ma gli sbagli si pagano, specie nelle partite con squadre di categoria, che potrebbero rivelarsi anche scontri diretti. “Dobbiamo metterci in testa, tutti, che gli errori contro squadre di Lega Pro, si pagano a caro prezzo. Questa è una categoria in cui si deve cercare di sbagliare il meno possibile: lo sforzo, mio per primo, che devo correggere e far maturare i ragazzi, deve essere, certo, abbassare la percentuale di errore ma, anche, diventare una squadra che, quando non riesce a segnare, deve provare a tenere a capitalizzare almeno il punto”.
Non vuole processi, né ai singoli, né al gruppo. D’Agostino sa che da martedì il lavoro dovrà essere, ancora di più, finalizzato alla ricerca dell’autostima che, dopo l’impennata con la Juve, potrebbe avere una brusca frenata. “E, invece, io per primo devo aumentare, nei ragazzi, proprio la fiducia e l’autostima, curare ancora di più i particolari. I miei giocatori non hanno sbagliato atteggiamento. Quando abbiamo provato a creare gioco, lo abbiamo fatto con criterio – aggiunge – E la reazione c’è stata: abbiamo riaperto la partita con il rigore di Bellazzini, fosse entrata l’occasione di De Luca alla mezzora, sulla quale Zaccagno si è superato, avremmo avuto ancora più energia per recuperare il risultato. Noi non dobbiamo vivere la gara esclusivamente per acciuffare il risultato, ma dobbiamo gestirla nei 90 minuti”. Su questo insisterà il tecnico da martedì, in attesa del responso degli accertamenti per Tentoni, bloccato da un risentimento al quadricipite della gamba destra, oggi in tribuna con una vistosa fasciatura. “Tra martedì e mercoleì farà tutti gli esami previsti dallo staff medico – aggiunge l’allenatore – Speriamo che i tempi, per lui, non siano lunghi”. Al suo posto ha giocato Panizzi, un po’ troppo timoroso nelle giocate. “Anche lui ha bisogno di trovare il ritmo”. Come Delvino, al debutto, che ha giocato gli ultimi 25 minuti