De Luca, un gol da derby. E la Juve nel destino
C’è sempre la Juve nella storia che conta di Manuel De Luca. Tutto nel 2018: il debutto in serie A, tra i professionisti, e anche il primo gol in maglia grigia. Due gare diverse, il 3 gennaio, derby di Coppa Italia per i quarti di finale, vincono i bianconeri e quel 2-0 costa la panchina a Sinisa Mihajlovic. La seconda volta è in una notte che Alessandria, tutta, ricorderà a lungo, la prima storica vittoria esterna sulla Juventus in 106 anni di storia. Poco importa se gli avversari sono nella versione Under 23: è sempre Juve e per il ragazzo altoatesino, che non aveva mai segnato in due mesi di amichevoli e Coppa, è una partita da raccontare, fra molti anni, ai nipotini. Rigore, è vero, ma conquistato con grande merito della prima punta, per come ha tenuto la palla e l’ha servita a Sartore, incontenibile per Coccolo. Un gigante, ‘Manu’, come lo chiama, di continuo, il mister. Emozionato, ma felice. “Molto felice – sottolinea – e voglio ringraziare i miei compagni, il mister, tutto lo staff per come mi hanno aiutato e mi hanno permesso di sbloccarmi. Segnare alla Juve, per me che arrivo dal Toro e ho cuore granata, ha un sapore speciale”. Una contentezza enorme, che solo un po’ di timidezza non gli permette di esternare. Parla anche con i gesti, come la corsa verso la panchina e l’abbraccio al mister. Un attaccante al servizio della squadra, De Luca, che non disdegna di fare a sportellate. “Ne ho prese molte, è vero, ma ne ho date anche. Con Andersson, con Muratore, con Coccolo. In questi due mesi sono cresciuto e il gol – insiste – è un primo traguardo, ma anche un punto di partenza”. Sul Piccolo in edicola l’intervista completa