L’addio ad Alessandro e Giovanna nella comunità in cui hanno vissuto
Ad Arquata, questa mattina, il funerale dei coniugi morti nel crollo del viadotto
Ad Arquata, questa mattina, il funerale dei coniugi morti nel crollo del viadotto
“Il signore apre le porte del paradiso” ha detto monsignor Lino Piccinini iniziando la celebrazione del funerale di Alessandro Robotti e Giovanna Bottaro celebrato stamane nella chiesa di San Giacomo Apostolo ad Arquata Scrivia, gremita di amici, compaesani, semplici conoscenti che hanno voluto stringersi attorno al grande dolore dei genitori e del fratello di Alessandro Robotti e alla sorella di Giovanna Bottaro. Presenti moltissime autorità, tra le quali il sindaco di Arquata Scrivia con la fascia tricolore, affiancato dai colleghi dei comuni limitrofi. Presenti anche il vice prefetto, Raffaele Ricciardi, il presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi; il comandante della Compagnia carabinieri di Novi Ligure, capitano Marzia Lapiana; il comandante della Stazione carabinieri di Arquata Scrivia, maresciallo Paolo Maymone; il comandante della Polizia municipale di Arquata Scrivia, Fabrizio Repetto. Presenti i componenti di giunta e consiglio comunale, i soci del Lions club international, i rappresentanti della Pro Loco e della croce verde Arquatese. Le bare con i corpi dei coniugi, di 50 anni lui, 43 lei, morti nel crollo del viadotto Morandi della A10 a Genova, sono stati posati sul pavimento davanti all’altare della chiesa parrocchiale. Nell’omelia monsignor Piccinini ha spiegato che per volere delle famiglie il funerale di Alessandro e Giovanna viene celebrato “con mestizia e discrezione nella comunità in cui hanno vissuto”. E la comunità arquatese era presente al gran completo, in chiesa, nelle vie adiacenti all’ingresso, per l’ultimo saluto ad Alessandro Robotti e Giovanna Bottaro che, come ha sottolineato il parroco “sono stati uniti nel matrimonio, nella vita e nella morte”.