Predosa, la bretella “sotto pressione”
Dopo la strage di Genova. Il casello? Resta un sogno (per ora)
Dopo la strage di Genova. Il casello? Resta un sogno (per ora)
«Si passa da Predosa». Col crollo del ponte sull’autostrada a Genova, la bretella di Predosa, che collega l’A26 all’A7 diventa ancora più nevralgica e fa pensare al futuro della viabilità, tra criticità e possibilità di sviluppo. La convivenza con 10 km di autostrada è difficile, allo stesso tempo si torna a parlare del casello Predosa Acqui Terme, discusso da anni, ma mai realizzato.
Gli ambientalisti sono contenti così per il mancato casello della A26, altri sperano ancora nell’uscita autostradale, perché così «lo stesso traffico, oltre a portare inquinamento, porterebbe anche possibilità di sviluppo». Tutti sono d’accordo su una priorità: migliorare il tracciato sotto il profilo ambientale e della sicurezza. Il Comune, non può fermare i veicoli e cerca di ridurre le emissioni delle attività produttive; ha chiesto ed in parte ottenuto la manutenzione dei cavalcavia autostradali e a breve vedrà l’installazione delle barriere antirumore.
I sottopassi dell’autostrada segnati dallo scolo delle acque, che fa marcire giunture e crepe, poi c’è il problema degli ossidi di azoto lasciati nell’aria dagli scarichi degli autoveicoli e il rumore del traffico, che arriva ai comuni vicini. Sono tre motivi che rendono difficile convivere con il tracciato.In teoria il progetto del casello di Predosa è abbandonato dal 2013, in pratica l’uscita sarebbe ancora fattibile.