Dramma di Genova, i soccorsi e caos viabilità
Immagini terribili, che nessuno vorrebbe mai vedere. Il ponte sull’A10 è crollato, Genova sprofonda nel dramma.
Pochi minuti dopo l’allarme anche i vigili del fuoco alessandrini si sono preparati ad affrontare, in supporto ai colleghi liguri, questa emergenza. Da Alessandria sono partiti quattro automezzi e dieci unità, di cui un funzionato e 9 unità operative. Sono molti i soccorritori che stanno aiutando i vigili del fuoco del capoluogo ligure ad affrontare i momenti dell’emergenza operativa. Hanno raggiunto la Liguria anche i pompieri toscani e lombardi.
UNA AUTENTICA TRAGEDIA
Un nodo essenziale per la viabilità di Genova, Liguria ma anche Nord Italia. Un ponte che pareva “made in Usa” per la sua Audacia, bypassando il torrente Polcevera, che scorre nella popolosa a popolare zona periferica Nord occidentale del capoluogo ligure e che nessuno avrebbe potuto immaginare facesse questa fine.
Il ponte aveva 51 anni, collegava la Milano- Genova con l’autostrada per Savona e fino alla Francia, autostrada dei Fiori. Ben conosciuta a livello internazionale e nazionale in quanto portava i turisti al mare della Riviera ligure di Ponente, ma anche tratto autostradale a traffico fortemente locale, tanto che la prima uscita in direzione Ponente è quella dell’aeroporto Cristoforo Colombo, raggiungibile in quel modo in cinque minuti dal centro città. Ma occorre pensare alla tragedia immane delle vittime,
primaria, essenziale e che supera tutte le altre.
Tuttavia il ponte crollato è destinato ad incidere in modo pesante sul futuro viabile ed economico di Genova che resterà Praticamente paralizzata e taglierà in due la stessa città. Il traffico dal Nord Italia via autostrada dovrà uscire a Genova Ovest, che diventerà un imbuto raccoglitore di traffico verso il porto, verso Genova centro, ma anche collegamento per chi dovrà poi procedere verso Ponente e forzatamente entrare al casello aeroportuale detto prima per proseguire verso Savona e Ventimiglia. E il traffico contrario dovrà uscire dallo stesso casello per collegarsi alle autostrade dirette a Levante e verso l’Est italiano.
In alternativa esiste la A26 che, con un percorso però più lungo e tramite la bretella che passa per Novi Ligure. Da Nord a Ponente “sbuca” a Voltri da dove si può imboccare al contrario verso Nord. Molto complesso sarà poi il collegamento Levante- Ponente, che dovrà fare un lungo giro coinvolgendo una città dalla già fragile e delicata viabilità e con mezzi pubblici Insufficienti.
Scattata l’inchiesta giudiziaria parlano di “tragedia immane” tutti i rappresentanti delle istituzioni. E saranno inevitabili le polemiche sulla bretella che avrebbe dovuto collegare la A7 con la A12 e non venne mai realizzata perdendo anche i finanziamenti perché sarebbero dovute essere abbattute delle case.
Sta di fatto che il ponte era trafficatissimo ed emoziona il cronista pensare quante volte, ancora pochi giorni fa, ci è transitato
sopra. Lavori in corso erano ancora attivi in questi giorni. Genova appare sconvolta e sbigottita e sta vivendo la vigilia di Ferragosto più terribile della sua storia recente. In molti dicono che pare un incubo, un fatto impossibile. Invece è realtà.
Alcuni testimoni parlerebbero di un fulmine che ha colpito il poste, altri parlano di cedimenti strutturali. Ma sono ipotesi, la realtà sono i molti morti. Ultima annotazione la zona tra Rivarolo e Sampierdarena dov’è avvenuto il crollo. Sono super popolate e popolari, italiani e immigrati. Zona complessa.