‘Ancora due innesti’. Ma non solo in attacco: ai Grigi serve di più
D'Agostino: 'Primo tempo abbiamo faticato, ma la squadra deve saper soffrire'
D'Agostino: 'Primo tempo abbiamo faticato, ma la squadra deve saper soffrire'
Alla domanda su quanti innesti Gaetano D’Agostino ancora si aspetta, la risposta del tecnico dell’Alessandria è “due”. Pensiamo, ce lo auguriamo, che il riferimento fosse solo al reparto offensivo, dove Marconi oggi era già in panchina a Pisa, che in Coppa Italia si qualifica a spese del Parma e in Grigio non c’è traccia di Gonzalez, perché la spiegazione è la stessa, è in partenza e, quindi, meglio evitare infortuni. Di fatto, dunque, una esclusione sicura: il ‘Cartero’ non è più un giocatore dell’Alessandria. Meglio, lo è perché ha ancora due anni di contratto, ma dopo la squalifica in Coppa Italia, in partita non si è più visto: segno che si sta impostando un attacco senza di lui. Ecco, allora, che là davanti servono due elementi, e sul numero si può concordare, ma sarebbe fondamentale avere due over o, almeno, un under ma già pronto. Perch in tre gare con formazioni di categoria, la Giana in Coppa Italia e poi Renate e Albinoleffe, una sola rete subita, è vero, ma anche nessuna segnata. E se è vero, lo sottolinea D’Agostino che “la condizione si trova allenandosi, ma soprattutto giocando”, è palese che quelli che giocano, do vrebbero giocare, ci devono essere. E, invece, non ci sono e chi c’è non sta convincendo: non basta una spizzata a metà del primo tempo per dire che De Luca è pronto (e, infatti, non lo è) e Rocco ha qualità, non c’è dubbio, ma pensarlo come ‘falso 9’ è quantomeno un azzardo (e lo è anche per Russini in questa parte). Gonzalez ha fatto il suo tempo, come lo avevano fatto Marconi e Fischnaller? Si può condividere o meno, ma certo, se i tre da 45 gol nell’ultima stagione non ci sono più, ci devono essere i sostituti giusti, perché la regola del ‘primo non prenderle’, senza l’attacco, può servire al massimo per pareggiare e con le X si fa poca strada. Dunque, due attaccanti, ma non solo: Panizzi, arrivato di fatto senza preparazione, e con evidentemente, gli strascichi del problema muscolare, è durato solo 6 minuti, prima di chiedere il cambio per un problema muscolare, di quale entità lo sapremo solo nelle prossime ore “Speriamo si risolva in poco” l’augurio, e l’auspicio, di D’Agostinoi. Condivisibile, ma intanto non è disponibile e non può neppure aggiungere lavoro per inserirsi nel gruppo. Come lui, anche se l’entità del problema è molto diversa, anche Luca Checchin. “Il ragazzo sta andando ogni giorno sempre meglio – ammette D’Agostino – anche con un lavoro di potenziamento sulla caviglia che è stata operata. Non so dire, però, quanto sarà ancora il tempo necessario per completare il recupero”. Sciacca neppure in distinta: segnale di partenza imminete anche per lui? “No, nel caso di Giacomo un pestone dieci giorni fa. Sta lavoranfo, bene, per rientrare”. Sulla partenza effettiva del campionato il 2 settembre ci sono molti punti interrogativi, mentre per il mercato il 25 agosto continua ad essere data fissa. “Egoisticamente una eventuale settimana in più ci aiuterebbe ad inserire meglio i nuovi, non solo dal punto di vista tatticop. Ogni volta che arriva qualcuno, devo ripartire quasi da zero sul gioco. Ecco perché sarebbe importante essere, presto, al completo”. Una affermazione che sa di richiesta: completare l’organico, che ha bisogno di giocare molto insieme, “anche per la scelta del modulo. Con l’Albinoleffe ha provato, soprattutto nella ripresa, un 3-5-2 e di indicazioni ne ho raccolte, anche sulla fattibilità non solo sporadica. Anche se, insisto, ricominciare ogni volta per spiegare anche l’atteggiamenro è obbligatorio, specie per un gruppo molto nuovo, ma rallenta”. Il primo tempo con l’Albinoleffe molto brutto, dominati dagli avversari. “Abbiamo fatto fatica, è vero: avrei anche potuto cambiare alcuni uomini, ma ho voluto restare così, perché la squadra deve imparare a soffrire. Ci saranno partote in cui gli avversari proveranno a non farci giocare, e noi dovremo essere bravi e tenere e poi rilanciare”