Di Masi: ‘Nella Nord solo i tifosi dell’Alessandria’
'Siamo stati scelti. Certo, è anche una operazione economica'
'Siamo stati scelti. Certo, è anche una operazione economica'
“Se ci saranno derby in campionato, perché solo lunedì sapremo come saranno i gironi, nella Nord ci saranno sempre e solo i nostri tifosi. Sempre, in tutte e due le sfide. Questo è un punto fermo dell’accordo con la Juventus: noi nella Nord, la loro tifoseria nel settore ospiti”. Luca Di Masi risponde ad uno dei motivi che hanno fatto salire la rabbia del popolo alessandrino, il fatto di sentirsi ospiti a casa propria. “Siamo stati scelti daslla Juventus, che fra tutte le società che avevano manifestato la volontà di allestire una squadra U23 è l’unica che l’ha realizzata e, invece, altre hanno tenuto sulla corda giocatori, e sodalizi a cui li avevano concessi con il nullaosta, salvo poi rinunciare. I dirigenti bianconeri sono stati a Novara, Vercelli e Alessandria e hanno giudicato il Moccagatta come lo stadio con gli standard di qualità più alti. E ci hanno scelti. E’ un onore, perché siamo stati giudicati i migliori da una società che ha prestigio e valore internazionale. Ma non è assolutamente vero che il Moccagatta è stato rimesso in ordine pensando all’arrivo della Juve: i lavori sono per dare alla città e alla tifoseria un impianto degno di una storia e di un futuro. Lavori di cui la proprietà dell’Alerssandria ha anticipato i costi”. Perché affittarlo, allora, visto che è la casa dei Grigi? Perché la Juventus pagherà. Una scelta che sembra in contraddizione con altre operazioni e progetti per fare innamorare anche i più giovani dei Grigi. Perché già i tentativi di contaminazioni esterne con il bombardamento televisivo di serie A ci sono. “Siamo stati scelti da una delle società migliori d’Italia e a livello mondale. A Vercelli giocherà il Gozzano, stessa categoria. A Novara la Juventus femminile. Noi stessi l’anno scorso abbiamo giocato due gare a Vercelli e ricordo che, per aver concesso, la società di allora, il campo per un concerto, alcune stagioni fa l’Alessandria giocò qualche gara a Ivrea. Se ci sarà Juve U23 – Alessandria, lo ribadisco, nella Nord solo i Grigi”. E se arriveranno tifoserie avversarie, per gli incontri con i bianconeri? “Andranno nella sud, come quando vengono a giocare contro di noi. Mai piacentini, pisani o altri, nessun altro, entrerà nella Nord”. Che, però, non sarà chiusa quando giocherà al JuveB Al Moccgatta? “No, perché tutto lo stadio è concesso in affitto. Potranno andare tifosi della Juve U23, ma mai, lo ripeto, quando affronteranno l’Alessandria: in quel caso occuperanno la Sud”. I tifosi, però, considerano quella dei baby bianconeri una occupazione. “Io la considero una opportunità, anche per Alessandria. E’, anche, una operazione commerciale, non lo nascondo: non regaliamo il Moccagatta, ma non ci sentiremo mai ospiti a casa nostra. Con la Juve i rapporti sono molto buoni, e non si fermano certo solo all’affitto dello stadio. Riguardano anche i giovani. “. Perché non è rimasta a Torino la Juve U23? “Perché gli impianti non sono ancora omologati”. Per altre società la mancanza dello stadio ha impedito il ripescaggio. “Non è solo un problema di impianto alla base della bocciatura, ad esempio, del Prato. La Juve U23 ha un campo che è in attesa di omologazione: come il Gozzano, come l’Albisola. Temporaneamente ospitate altrove. Il Moccagatta è la casa dell’Alessandria, la Juve U23 è ospite di prestigio e non a titolo gratuito”. La rabbia per questa decisione si somma alle preoccupazioni per la squadra, già fuori dalla Coppa Italia. “Quella che abbiamo visto con la Giana è un ibrido, con assenti e indisponibili e con giocatori schierati anche se in partenza, che non vedremo più. Con giocatori arrivati da 48 ore, come Prestia e altri che fino al giorno prima non avevano il contratto depositato, De Luca e Cucchietti, perché, non solo con loro, il Toro ha scelto la formula del nullaosta, quando ancora non aveva deciso se fare o meno la seconda squadra. Una squadra ibrida, insisto, che cambierà molto. Una squadra ancora in cantiere: ci sono facce che, io per primo, non voglio più vedere, perché servono persone nuove, volti diversi. Alcune già non le vedremo più, per altre accadrà nei prossimi giorni, e i ripescaggi in B di alcune società determineranno alcuni movimenti, non solo in uscita. Anche in entrata”. Quanti giocatori almeno in arrivo? “Quattro, anche cinque: un over in attacco, una prima punta, con almeno 12/14 gol a stagione, anche di più. E uno in mezzo al campo, che sappia velocizzare il gioco, con aperture rapide e intelligenti. Non escludo anche un terzo over”. Un attaccante da doppia cifra sicura non è Mendicino. “Che, infatti, ci è stato proposto dal suo agente, ma non è la prima punta che cerchiamo”