Trentasei truffe, anche da noi
Operazione dei carabinieri di Vercelli: nei guai due napoletani
Operazione dei carabinieri di Vercelli: nei guai due napoletani
Hanno commesso trentasei truffe, a Vercelli e in molte zone del Nord Italia, tra cui anche in provincia di Alessandria. I carabinieri del reparto operativo del Comando Provinciale di Vercelli hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare ai danni di due napoletani di 48 e 20 anni. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, concorso in tentata truffa e sostituzione di persona. Nella provincia alessandrina hanno agito il 5 giugno scorso, a Felizzano. I due balordi sono riusciti a raggirare una donna di 90 anni, riuscendo a farsi consegnare due orologi d’oro (valore non quantificato).
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Pretti, hanno preso il via da una truffa messa in atto il 21 marzo scorso a Caresanablot, in provincia di Vercelli. I due contattavano, tramite ‘telefonisti’ con dimora in Spagna, attualmente in corso di identificazione, le vittime con il principio della ‘pesca a strascico’, ed utilizzando un copione consolidato, cercavano di carpire dalla stessa persona che avevano contattato, informazioni sul congiunto. I ‘telefonisti’ effettuavano numerosissimi tentativi telefonici dicendo che il parente (molte volte il figlio) aveva avuto un incidente stradale e aveva bisogno di denaro. Continuavano a provare fino a quando individuavano una persona che, spaventata, accettava di versare la somma richiesta e oggetti preziosi per favorire la scarcerazione della persona cara. Una volta ottenuta la disponibilità della vittima, i telefonisti contattavano i due arrestati fornendo loro le indicazioni per raggiungere l’obiettivo e prelevare i preziosi. Le persone coinvolte nella truffa usavano schede intestate a persone inesistenti o acquistate in forma anonima in Spagna. Escamotage che non è servito perché sono stati intercettati dai carabinieri. Nel periodo tra il 10 maggio e giugno 2018 hanno messo a segno 36 truffe in ventun province, compresa Alessandria. Si parla di un bottino complessivo di circa 60 mila euro. Le indagini del reparto investigativo di Asti, diretto dal maggiore Renato Giraudo (già comandante del Nas di Alessandria, prossimo alla promozione a tenente colonnello), hanno permesso di accertare che uno dei telefonisti e’ stato a sua volta ‘frodato’ da un complice che gli raccontava che le vittime avevano consegnato soldi o gioielli inferiori a quelli realmente sottratti.