La Cittadella dello Sport di Tortona: il sogno si realizza
“Il sogno diventa realtà”. Mino Gavio è colui che permette tutto questo. E il sogno che si realizza è ‘La Cittadella dello Sport’, a Tortona. “Una casa per tutti” come recita anche lo sport e scorrono le immagini del nuovo palasport, che sorgerà in zona san Gugliemo, il palasport con una capienza di 5mila spettatori, per il basket, che è il cuore, ma anche per altre attività, eventi e concerti e c’è chi azzarda già una versione autunnale e invernale di ‘Arena Derthona’, alla maniera di Umbria Jazz. La superficie complessiva dell’area è di 68mila metri quadrati, i tempi, illustrati questa mattina proprio sul palco dell’Arena, sono molto stretti: entro 4/6 mesi – ma il sindaco Gianluca Bardone si sbilancia, “non oltre 150 giorni” – per l’accordo di programma che coinvolge anche Provincia e Regione Piemonte, a inizio 2019 la posa della prima pietra, la realizzazione in 12/15 mesi, la prima fase con il palazzetto, il centro di allenamento (con 400 spettatori), la sede del Derthona Basket e altri spazi per attività ricreative e sportive, e il parcheggio, la seconda fase con la piscina e il campo da calcetto. IL costo investimento, solo per la prima fase, 10milioni di euro. Per una struttura innovativa nelle forme, nelle scelte dei materiali, nell’impatto ambientale, nelle soluzioni architettoniche. Molte le parole d’ordine: sogno è, sicuramente, quella che ricorre di più, negli interventi di Mino Gavio, del presidente del Derthona basket Roberto Tava, anche dell’amministratore delegato dei ‘leoni’ Marco Picchi. L’architetto progettista Gianandrea Barreca insiste sulla “ricerca di equilibri”, il sindaco Bardone insiste su “meraviglia”, Gavio anche sul legame con il territorio. E la ‘Cittadella dello Sport sarà intitolata ai fondatori del gruppo, Marcellino e Pietro Gavio, fondatori del gruppo, il quarto a livello mondiale nel settore. “Sentiamo, forte, il senso di responsabilità sociale e l’impegno a lavorare con le istituzioni per promuovere il territorio”, insiste Gavio. E l’assessore regionale allo sport, Giovanni Maria Ferraris, sottolinea il valore della “restituzione”, da una famiglia e da un grande gruppo industriale al luogo dove è nato, ma anche di “riconoscenza e di gratitudine”. E Tava e Picchi, la voce sportiva, puntano molto sull’orgoglio e, anche, sulla responsabilità, “perché adesso abbiamo un impianto che tutta Italia ci invidierà e noi dovremo essere all’altezza”. E Picchi si sbilancia anche e pronuncia la lettera magica, “serie A”. Con un impianto così ci sono ancora più motivazioni per conquistarla e difenderla. Coach Lorenzo Pansa, il general manager Petronio e i giocatori ascoltano. Sorridono e annuiscono