Uccise il collega medico: sedici anni
Massimiliano Ammenti giudicato in abbreviato, esclusa la premeditazione
Massimiliano Ammenti giudicato in abbreviato, esclusa la premeditazione
Sedici anni di reclusione. E’ il verdetto che il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Vercelli ha pronunciato nei confronti di Massimiliano Ammenti che con il suo difensore, l’avvocato Mario Boccassi del foro di Alessandria aveva scelto il giudizio abbreviato. Il delitto consumato verso un medico, il 47enne Stefano Juvara, da parte di un altro medico, che gli era collega ed amico, la notte tra il 21 e 22 luglio del 2017 a Rosignano Monferrato ha così avuto il suo epilogo giudiziario, sempre che la sentenza, vista la scelta del rito che prevede la possibilità della riduzione di un terzo delle pena, non venga impugnata. La condanna è in linea con quanto chiesto dal pubblico ministero, il quale aveva proposto sedici anni di reclusione, prospettando un’equivalenza tra la semiinfermità mentale e l’aggravante della premeditazione. Il dottor Filice, però, ha escluso la premeditazione. L’uomo si era introdotto nell’abitazione della vittima e l’aveva pesantemente accoltellato. A lui i carabinieri erano risaliti per forti indizi di colpevolezza e la sera stessa del suo fermo aveva confessato il fatto al sostituto procuratore di Vercelli, Roberta Brera, dopo un lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri di corso Giovane Italia a Casale, prima di essere tradotto al carcere di Billiemme a Vercelli.